Il 26 settembre prossimo si terrà la IX edizione della Notte Europea dei Ricercatori, progetto promosso da Frascati Scienza e finanziato dalla Commissione Europea. Il progetto ha preso forma con l’obiettivo principale di creare momenti di dialogo e di incontro tra la comunità scientifica e il grande pubblico.
Saranno tantissimi gli appuntamenti del 26 che animeranno le 11 città coinvolte Roma, Frascati, Trieste, Bologna, Milano, Ferrara, Catania, Pisa, Bari, Cagliari, Pavia, pronte a mettere l’accento sugli aspetti più legati alla vita quotidiana tra conferenze, seminari divulgativi ed apertivi scientifici che avvicineranno il grande pubblico a dialogare con i ricercatori.
Le 11 città coinvolte daranno dimostrazione di come si crea un ambiente favorevole e fecondo attraverso il quale si possono cogliere i “segnali del futuro”.
Anche Cagliari parteciperà all’evento aprendo ai visitatori il museo della fisica, i laboratori ed animando gli spazi della ricerca. Lo scopo principale di questo evento è capire cosa fanno i ricercatori e cosa succedere all’interno delle mura dell’Università.
Il museo di fisica di Cagliari non è soltanto una collezione storica di apparecchi e strumenti utilizzati dai primi fisici dell’Università di Cagliari. È una collezione viva ed in continua evoluzione ed aggiornamento. All’interno del museo sono stati ricreati gli ambienti di lavoro e le situazioni sperimentali tipiche della Fisica moderna per mezzo di arredi, suppellettili e strumenti rigorosamente originali. Non soltanto, all’interno degli spazi è presente anche una sezione interattiva dove è possibile fare “esperimenti” di modo da poter venire a contatto con la scienza e farlo in modo piacevole, accattivante, e fonte di curiosità. Si potrà usare il cannone elettromagnetico, attraverso il quale verrà mostrato l’effetto di intensi campi magnetici impulsivi sui conduttori immersi in quei campi, con la generazione di forze, attraverso il moto di un disco di alluminio scaraventato verso l’alto a grandissima velocità. Si potranno fare esperimenti di levitazione di un superconduttore su un magnete, e di elettromagnetismo.
Gli eventi non sono organizzati soltanto dall’Università di Cagliari ma anche dalla sede del capoluogo sardo dell’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare). Pochi sanno che, oltre a telescopio presente a Capoterra ed il nuovissimo SRT (Sardinia Radio Telescope) presso San Basilio, anche presso il dipartimento di fisica è presente un telescopio che permette di osservare il cielo. Una nuova cupoletta astronomica che permette di effettuare delle riprese di alcuni oggetti del cielo profondo come galassie, nebulose ed ammassi stellari. La sua presenza non è certamente un “capriccio” dei ricercatori ma attraverso le osservazioni al telescopio si possono studiare sorgenti radio extragalattiche, processi chimico-fisici che avvengono nel Mezzo Interstellare e tante altre attività.
Durante la Notte Europea dei Ricercatori il 26 settembre i ricercatori Alessandro Riggio, Gianluca Usai e Giampaolo Lai, utilizzeranno il telescopio per effettuare delle riprese di alcuni oggetti del cielo profondo. Le immagini potranno essere viste anche stando in città, a Cagliari, in quanto queste saranno inviate presso l’aula A del polo di Viale Fra Ignazio in concomitanza con l’apertura dell’Orto Botanico, dove in collegamento si potrà osservare il “Cielo sopra Cagliari”.
La Notte Europea dei Ricercatori è inserita nella Settimana della Scienza 2014 che prenderà il via il 22 settembre e sarà il suo evento conclusivo. Durante la settimana saranno tantissimi gli eventi in programma nel capoluogo e nei centri circostanti quali Carbonia, Quartu Sant’Elena e Selargius.
Il Prof. Paolo Randaccio il 22 settembre affronterà un tema di grande attualità “Radioattività e vita” argomento che sembra essere in contraddizione, invece afferma Paolo Randaccio, del dipartimento di fisica dell’Università di Cagliari “noi oggi viviamo in un mondo radioattivo le persone in genere hanno paura dei fenomeni legati alla radioattività perché’ non la conoscono e perché se ne parla sempre in modo negativo, dai disastri nucleari all’impiego di armi all’uranio impoverito. In realtà siamo circondati da materiali radioattivi, i muri delle nostre case, l’aria che respiriamo, l’acqua minerale che beviamo e perfino il nostro corpo contengono tutti moderate quantità di radioattività. Ma dato che siamo abituati a vivere in un mondo radioattivo il nostro corpo ha sviluppato metodi efficaci per riparare i danni prodotti dalle radiazioni”.
Parlerà del futuro energetico il professor Michele Saba il 24 settembre. Durante il seminario verrà presentata un’analisi sulla questione energetica di modo da poter distinguere “l’aria calda dall’aria fritta”. “Le discussioni” sottolinea il docente “sono dominate da prese di posizione ideologiche, dibattiti urlati in cui la realtà dei fatti viene bellamente ignorata o distorta a beneficio di una posizione preconcetta. Eppure le scelte politiche sulla questione energetica riguardano la qualità della vita di ciascuno di noi ed è molto pericoloso che non siano basate su fatti scientificamente appurati”.
Il 25 Settembre la Dott.ssa Giulia Manca presenterà al grande pubblico il contributo della componente femminile in un grande esperimento del CERN: Cagliari e la Fisica delle particelle al CERN. Mentre il professor Corrado Cicalò terrà una presentazione sulla storia della rivelazione dei raggi cosmici e sugli esperimenti che attualmente si occupano di questo argomento. Verrà descritto il progetto Extreme Energy Events, che coinvolge circa 50 scuole superiori in Italia, dove sono installati altrettanti rivelatori di raggi cosmici.
Il Professor Paolo Ruggerone, il giorno seguente, cercherà di dare un quadro microscopico di alcuni dei più importanti meccanismi di resistenza che i batteri hanno sviluppato per fronteggiare le terapie antibiotiche rendendole in molti casi completamente inefficaci durante il seminario “I batteri visti da un fisico”. Aggiunge il professore “anche una disciplina apparentemente lontana come la fisica può dare il suo contributo ad aggiungere pezzi di conoscenza e a capire la vita di questi organismi”.
Molti argomenti sembrano apparentemente lontani dal nostro vivere quotidiano ma non è così. Siamo soliti pensare, ad esempio, al CERN di Ginevra quando parliamo di acceleratori di particelle, o quando parliamo di antimateria, ma pochi sanno che in ogni ospedale che ha un reparto oncologico, e tra questi anche il Businco di Cagliari, sono presenti acceleratori (in scala molto più ridotta), utilizzati per la terapia dei tumori. In altri ospedali, come il Brotzu di Cagliari, si produce quotidianamente antimateria. Il 26 settembre la Dott.ssa Viviana Fanti durante il seminario “Acceleratori di particelle e produzione di antimateria in ospedale” parlerà di come vengono utilizzati gli acceleratori di particelle negli ospedali e di come venga prodotta l’antimateria e per quali esami diagnostici all’avanguardia (PET) venga utilizzata.
L’Università di Cagliari, il dipartimento di Fisica, la sezione di Cagliari dell’INFN, INAF di Cagliari, e tutti coloro che parteciperanno alla Settimana della Scienza ed alla IX edizione della Notte Europea dei Ricercatori metteranno l’accento sugli aspetti più legati alla vita quotidiana di modo da poter mostrare che il ricercatore non è chiuso nella sua torre d’avorio ma è parte di un sistema vivo, requisito fondamentale per poter fare ricerca.
Attraverso il contatto diretto con i principali attori della ricerca si avrà l’opportunità di capire meglio ciò che avviene all’interno di un laboratorio e quali ricadute reali hanno le ricerche in termini di miglioramento della qualità della vita .
Alessandro Ligas