Un sistema innovativo per gestire dati e informazioni sui migranti che cercano protezione internazionale in Sardegna è stato presentato oggi a Sinnova, il salone dell’Innovazione a Cagliari organizzato da Sardegna Ricerche alla sua quarta edizione. L’idea è di Arionline, società cagliaritana che si occupa di servizi informatici.
“Non esiste attualmente un registro elettronico condiviso per raccogliere i dati degli stranieri che sbarcano in Sardegna e chiedono protezione internazionale – racconta Arnaldo Pontis, direttore di Arionline – abbiamo così ideato Digital Migrantes, un progetto che si propone di realizzare, in collaborazione con diverse Procure e Prefetture sarde e italiane, una gestione telematica integrata di un ‘fascicolo digitale del migrante’ per adulti e minori”.
Il sistema attuale di registrazione non è ancora completamente digitalizzato, spesso affidato a registri compilati a mano, così come la trasmissione di dati dai singoli centri di accoglienza alle prefetture non è talvolta precisa e omgenea. Il risultato è che i numeri sui migranti e le informazioni che li riguardano sono spesso approssimativi. Impossibile, inoltre, avere notizie in tempo reale sulle presenze e le attività degli stranieri nel territorio sardo. Da qui nasce il progetto di ‘Digital Migrantes’.
“Il sistema è stato messo a punto da un anno e reso operativo da sei mesi – prosegue Pontis – per ora siamo in fase di sperimentazione; abbiamo coinvolto una decina di centri di accoglienza che ospitano migranti e abbiamo fornito loro gratuitamente il fascicolo digitale creato a nostre spese. Attualmente il registro raccoglie i dati di circa 800 stranieri: sappiamo chi sono, quali attività svolgono, se hanno familiari, se hanno ricevuto formazione, servizi o assistenza medica. Tutte queste informazioni sono recuperabili in tempo reale, l’accesso al sistema è sicuro e rapido e rispetta la privacy grazie a moderni sistemi di cifratura di tutte le basi di dati e dei protocolli di trasmissione”. L’obiettivo di Arionline è estendere il sistema a tutti i centri di accoglienza presenti nell’Isola e coinvolgere enti, istituzioni e in generale tutte le realtà che si occupano nella vita dei migranti che approdano nel nostro paese.
F.M.