“Giammai con li Piemontesi, giammai con li Sovranisti: Sardinia no est Italia, est d’Aragona!”. Per chi avesse dubbi sulle posizioni politiche del gruppo satirico sardo Feudalesimo e Libertà ecco il manifesto elettorale pubblicato il 16 febbraio scorso in occasione delle ultime Regionali. Pili, Pigliaru, Cappellacci o Murgia? Nessuno di loro, i sodali di FeL votano per Ferdinando il Cattolico: “Dinanti a codesta accozzaglia de lordume, lo decadimento morale et etico a quid porta la demucratia est palese ad omnia. Onde pugnar esto declino, lo Imperatore habet deciso de uffitializzar lo nomine dello prossimo regnante sardo: Ferdinando II d’Aragona, lo Cattolico” si legge nella presentazione del manifesto.
La dichiarazione politica di Feudalesimo e Libertà, che ieri ha organizzato l’incontro “Satyri.com” su satira e web a Cagliari, non è l’unica incursione nelle faccende di casa nostra: pochi mesi fa, dopo le brutte notizie che segnalavano nuovi roghi nell’Isola, il gruppo ha pubblicato un documento in cui si confrontavano le pene previste per i piromani oggi e nel Medio Evo: “Piromani nello 2014, ninguna pena; piromani nello 1314: “Venga mozzato lo arto a chi pone fuoco alle campagne et venga posto al rogo chi pone fuoco alle case altrui”.
Si scherza, ma neanche tanto: la punizione era realmente prevista dalla Carta De Logu in vigore nell’isola in epoca medievale.
Francesca Mulas