Il poeta Alberto Masala non ha firmato l’appello. Benché, come spiega, sia convinto che ‘fare’ bisogna. Ci ha inviato questo testo in cui spiega perché.
Non ho sottoscritto quell’appello – Nonostante anch’io pensi che bisogna farlo – Ma con molti dei sottoscrittori non ci farei proprio nulla – Lo so, è stupido, basso, poco saggio, ma è più forte di me: ho i brividi a pensare un’Italia disegnata dal sogno di Fazio, Benigni, Saviano e Jovanotti – Il mio “facciamolo” attinge a parametri intellettuali molto differenti, non gli stessi dei sottoscrittori dell’appello – il mio “facciamolo” non contiene bontà né buonsenso comune – abolisce, ovunque compaiano, le parole “morale” e “civile” sostituendole d’ufficio rispettivamente con “etico” e “sociale” – vede finalmente Berlusconi in galera, i suoi beni sequestrati e Napolitano in pensione insieme alla sua retorica “da Italietta” – vede una polizia della gente e non del potere, un Vaticano senza privilegi sul territorio italiano, gli armadi con i dossier sulle trame e le stragi spalancati, l’abolizione dell’inno nazionale più imbecille del mondo… Ma, sopratutto e prima di tutto, GIUSTIZIA SOCIALE, CULTURA e INTELLIGENZA – Non credo che da una visione del mondo superficialmente pacificata, “struzzista”, che accumula polvere sotto i tappeti ed in realtà non pulisce niente, venga un mondo che mi possa essere congeniale – Non ho votato M5S, ma del loro progetto, se sono vere le intenzioni, accolgo a piene mani (e cuore) l’idea di una democrazia partecipata, (tra il primo Lula e il Chavez più Guevarista), dove si ridiscutano i meccanismi fin dalla loro stessa matrice – Non mi fido della visione “pragmatica” di Bersani: ne ho motivi abbondanti vivendo in Emilia-Romagna – Non mi fido nemmeno di Grillo – anche se, solo per ora, potrei fidarmi del Movimento e di parte della base PD – Ma il discorso è lungo e qui ci vuole una risposta sintetica – Non mi accontento del “facciamolo”, urlo a piena voce: FACCIAMOLO STRANO !!!
Alberto Masala