Vuoi abbattere un bosco? Benvenuto. Ma paga o ti denuncio

A Orgosolo son proprio dei mattacchioni. Metti che una mattina tre giovini in fuoristrada non sappiano che fare e puntino prima sull’area protetta di Montes e subito dopo su un leccio. Accendono la motosega e lo buttano giù. Dietro quelle foglie ci sono gli agenti della Forestale che li denunciano perché han fatto “legnatico in area super protetta”, dice in prosa il verbale. Multa e segnalazione. Dunque sa giustissia ha fatto il suo dovere. Ci mancherebbe: dura lex, sed lex.

Poi capita che a 150 chilometri a sud ovest di Montes, nell’area protetta (SiC!*) del Monte Linas – Marganai, di lecci ne abbiano buttato giù qualcuno in più. Metti trentatrè ettari. Che equivalgono più o meno a 45 campi da calcio. E diciamo pure che in quel santuario naturalistico, la dura, durissima lex pare essersi un po’ ammosciata, visto che con un paio di sponsor d’eccezione come l’Ente foreste (SiC!) e il Corpo forestale (SiC!), di lecceta han deciso di raderne al suolo 550 ettari da qui a dieci anni. “Tutto legittimo”, dicono in coro politica, burocrazia, grandi investitori e disoccupati. Fanno eccezione gli esperti: “I tagli nel Marganai? Nefasti”, han scritto nero su bianco.

In fondo: son sempre boschi, son sempre lecci. Tanto che i tre orgolesi denunciati avranno tutto il diritto di domandarsi perché loro non possono abbattere un leccio in un’area protetta, mentre a poche centinaia di chilometri se ne possono radere al suolo centinaia. Per legge. E tutto questo col placet – qui sta il paradosso – degli stessi che li hanno denunciati.

Spieghino questo i vertici dell’Ente foreste e del Corpo forestale a chi ha sempre preservato il proprio territorio (gli orgolesi) e mai baratterebbe i propri boschi per quattro soldi. Nemmeno per una questione di pellet. E nemmeno (giusto un esempio) per i 180mila euro Iva inclusa che l’Ente foreste ha incassato per far abbattere non un leccio, ma tutti quelli cresciuti rigogliosi nei 33 ettari del compendio naturalistico del Monte Linas – Marganai e già rasi al suolo tra il 2011 e il 2013. E quanti lecci sono stati buttati giù in 33 ettari? A occhio e croce tanti. Tantissimi. Sicuramente più di uno.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

* SiC = Sito di importanza Comunitaria (UE), sottoposto a rigidissimi vincoli conservativi / Latinismo a significare “Proprio così” e intendendo oggi “Meno male”, in senso ironico. 

 

 

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