Idonei ma non ammessi per carenza di posti. Deve essere stata grande la delusione degli studenti universitari che non sono riusciti ad accedere ai dottorati di ricerca promossi dal Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari: hanno passato le selezioni ma l’esiguità dei posti a disposizione li ha tagliati fuori. Si prendano ad esempio il dottorato in Biotecnologie microbiche agroalimentari – appena due posti – e quello in Scienze e tecnologie zootecniche, che di posti ne aveva tre. Ebbene, tra gli assegnatari – senza borsa – spiccano due nomi: Antonio Casula e Giuliano Patteri.
Il fatto è curioso ed è per questo che abbiamo deciso di raccontarlo, documenti alla mano, così che ognuno possa farsi un’opinione. Ed è curioso perché non si parla di due neolaureati, ma di due pezzi grossi di Forestas, già Ente foreste della Sardegna: Casula è direttore generale, Patteri è responsabile dell’ufficio tecnico della direzione generale. Ed entrambi, grazie ai ruoli che ricoprono, intrattengono strettissimi rapporti professionali con l’Università di Sassari e in particolare con il Dipartimento di Scienze agrarie, già diretto dall’attuale amministratore unico di Forestas Giuseppe Pulina, professore ordinario in aspettativa.
Si diceva degli stretti rapporti tra Forestas e il Dipartimento di Agraria. Si prenda in primis Giuliano Patteri. Il neo ammesso al dottorato in Scienze e tecnologie zootecniche fa anche parte del Comitato di indirizzo del Dipartimento di Agraria (guarda) in rappresentanza di Forestas, su investitura dell’amministratore unico Pulina. Nel comitato, al fianco di Patteri siedono il direttore del Dipartimento Antonio Pazzona – già vicario di Pulina quando quest’ultimo fu nominato commissario dell’Ente foreste – e il professore associato Nicolò Macciotta, ovvero il segretario della sub commissione che ha valutato la preparazione di Patteri per l’ammissione al dottorato. A presiedere la sub commissione c’era invece il ricercatore Gianni Battacone (guarda), che il 16 febbraio scorso si trovava a Campobasso per un convegno organizzato dalla Aissa, l’Associazione italiana società scientifiche agrarie. Presentava una relazione sul “Bosco e l’allevamento nelle aree interne della Sardegna: il caso del suino di razza autoctona”. Tra gli estensori del documento, insieme con Battacone: Giuliano Patteri e Antonio Casula (guarda).
Del Comitato di indirizzo – insieme con Patteri, Pazzona e Macciotta – fa parte anche il professore associato Quirico Migheli, che da presidente della sub commissione relativa al dottorato in Biotecnologie ha valutato la preparazione di Antonio Casula. Che conosce benissimo, al pari di Giuliano Patteri, l’ateneo sassarese.
Forestas, come detto, ha dei rapporti privilegiati con il dipartimento di Agraria. Si veda ad esempio la collaborazione per lo sviluppo e la riqualificazione dell’apicoltura, siglata da Pulina per Forestas e Pazzona per l’Università di Sassari. Il responsabile del progetto per conto di Forestas, così come si legge negli atti firmati da Pulina e dal Dg Casula, è Giuliano Patteri. Porta infatti la sua firma la relazione con la quale viene proposta la collaborazione con l’ateneo sassarese. Ma c’è anche il protocollo d’intesa siglato nel 2015 dall’allora Ente foreste, da Agris e dal Dipartimento di Agraria per la “realizzazione del parco tecnologico della montagna mediterranea nelle foreste demaniali del Goceano”. Nel gruppo di lavoro, per l’Università di Sassari compare Gianni Battacone e le firme in calce alla convenzione sono quelle del direttore generale dell’Ente foreste Antonio Casula e del direttore vicario del Dipartimento Antonio Pazzona. Quest’ultimo faceva le veci di Giuseppe Pulina, nominato pochi mesi prima commissario straordinario di Forestas.
Le commissioni non si saranno certo fatte condizionare dai rapporti professionali con i due candidati, ma rimane un interrogativo: è una situazione opportuna? Lo chiediamo anche agli interessati che, se lo riterranno, avranno tutto lo spazio necessario per dire la loro.
Pablo Sole
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