“Servitù militari: accordo svantaggioso per la Sardegna. Nonostante sia definito come un accordo storico per la regione, al contrario, risulta essere inadeguato rispetto alle necessità dell’isola, carente ed arretrato rispetto agli accordi già firmati in precedenza e nel quale non c’è un minimo accenno alle bonifiche necessarie per sanare e mettere in sicurezza il territorio”. Così la deputata del Movimento 5 Stelle Emanuela Corda commentava, il 20 dicembre 2017, il protocollo sulla riduzione delle servitù militari firmato due giorni prima dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e dall’allora ministro della Difesa, Roberta Pinotti. Tra i punti dell’intesa, la restituzione delle spiagge di Porto Tramatzu a Teulada e S’Ena e s’arca a Capo Frasca.
Poi il 26 giugno 2018 arriva nelle redazioni un comunicato stampa sul medesimo accordo, quello firmato da Pigliaru e Pinotti, ma stavolta il tono è un po’ diverso. Lo firma sempre la deputata del Movimento 5 Stelle Emanuela Corda. “Presto la restituzione ai sardi di Porto Tramatzu e non solo”. Nella nota, si rivendica che “dopo anni di battaglie del Movimento Cinque Stelle, dopo il lavoro svolto affinché ci fosse piena collaborazione tra la Sardegna e la Difesa e gli accordi di programma fossero rispettati, apprendiamo con soddisfazione che il ministero si è già attivato affinché la spiaggia di Porto Tramatzu presso il poligono di Teulada e la spiaggia di S’enna e s’arca siano finalmente restituite ai sardi. È una grande soddisfazione constatare l’efficacia del nuovo esecutivo”. L’onorevole Corda rivendica di aver subito chiesto che “fossero messi in pratica gli accordi tra la Regione e il Governo già definiti con il presidente Gentiloni, e il ministro Trenta ha manifestato rapidità e interesse per le questioni della Sardegna”. Quindi, “a breve importanti porzioni del nostro patrimonio ambientale per tanti anni interessate dalle servitù militari saranno rese fruibili a tutti i cittadini. E questo è uno dei primi segnali del vero Cambiamento che ci attende”.
Cosa sarà mai cambiato in sette mesi? Dell’accordo, manco una virgola. Al ministero della Difesa invece hanno salutato Roberta Pinotti del Pd e dato il benvenuto a Elisabetta Trenta. Del Movimento 5 Stelle. Che evidentemente possiede un dono straordinario: trasformare in una conquista da incassare “con soddisfazione”, quel che prima era “svantaggioso, inadeguato, carente ed arretrato”. Alchimie della politica.
Pablo Sole