I parlamentari della M5S Roberto Cotti, Gianluca Rizzo e Giulia Grillo hanno “segnalato al presidente della Commissione di inchiesta sull’uranio impoverito il comportamento tenuto dal ministero della Difesa riguardo agli ostacoli frapposti all’acquisizione e conoscenza del progetto di ricerca ‘Follow-up della patologia incidente nel personale militare e civile del Poligono interforze del Salto di Quirra’. Lo studio, realizzato dal prof. Pierluigi Cocco (Università di Cagliari) e finanziato con 170mila euro dal Comitato per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie della Difesa (Cpcm), evidenzierebbe le ricadute ambientali e patologie nel poligono di Quirra”. E’ quanto si legge in un comunicato del M5S.
“Sono già 3 le richieste respinte, l’ultima delle quali – prosegue la nota – con motivazioni preoccupanti. In sostanza, la Difesa nega l’accesso agli atti per ragioni legate ad un fantomatico ‘rispetto di quanto attualmente in corso in ambito giudiziario’. Tesi insostenibile – sottolinea il M5S – visto che il processo sui fatti legati al poligono militare interforze di Quirra è in corso e quindi da tempo non sussiste alcun segreto istruttorio o investigativo atto ad evitare la diffusione di informazioni”.
Rivolgendosi al presidente della Commissione Scanu, i parlamentari del M5s chiedono: “Perchè la Difesa si ostina a tenere segreti i contenuti del progetto di ricerca? Ma soprattutto, la Difesa continuerà a tenere chiuse in un cassetto le carte anche davanti alla richiesta, che auspichiamo, della Commissione di inchiesta da Lei presieduta? Lasciamo valutare a Lei – si legge nella lettera a Scanu – l’opportunità di ricorrere, nel caso, ad un’ordinanza di sequestro attraverso il nucleo speciale GdF presso le Commissioni”.
I parlamentari del M5s definiscono poi “di particolare gravità” il fatto che il Comitato per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie della Difesa abbia cessato la propria attività dal luglio 2013.