Può il presidente dell’Autorità portuale del Nord Sardegna avere la licenza di terza media? Nella rincorsa a nuovi criteri di meritocrazia per rilanciare le istituzioni, può un presidente dell’Autorità portuale del Nord Sardegna avere come unico requisito quello di essere un (ex?) politico? Nell’abisso della logica, della legge, del comune senso del pudore, per non evocare ragioni “alte” e un po’ auliche come il dimenticato stato di diritto, la risposta è sì.
A metà giugno scade il presidente dell’Autorità portuale del Nord Sardegna, Paolo Piro. La Port Authority rappresenta, come è facile immaginare, un importante centro di potere. Per prima cosa, in tempi di carestia, c’è lo stipendio: emolumenti che in un anno sfiorano i 200 mila euro lordi. Un bel gruzzolo. L’Autorità portuale del Nord Sardegna ha 37 dipendenti, cresciuti negli ultimi anni in modo inversamente proporzionale ai passeggeri, calati di oltre un milione.
Il candidato più accreditato per la successione di Piro è Fedele Sanciu, ex senatore e presidente della Provincia decaduto per autodichiarazione di incompatibilità ratificata dal Consiglio dopo tre anni passati a negarne la stessa esistenza. Il titolo di studio di Sanciu è la terza media. Come risulta dalla sua scheda biografica nel sito del Consiglio regionale della Sardegna.Nulla di male, ci mancherebbe, se non fosse che per l’incarico la legge prescrive, più o meno tassativamente, qualche requisito.
“Esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale”
La legge numero 84 del 1994 di riordino delle Autorità portuali, all’articolo 8 stabilisce i criteri di scelta del presidente dell’Authority. Dice la norma: “Il presidente è nominato, previa intesa con la regione interessata, con decreto del ministro dei Trasporti e della Navigazione, nell’ambito di una terna di esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale designati rispettivamente dalla provincia, dai comuni e dalle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, la cui competenza territoriale coincide, in tutto o in parte, con la circoscrizione di cui all’articolo 6, comma 7. La terna è comunicata al Ministro dei trasporti e della navigazione tre mesi prima della scadenza del mandato”.
Ma questo norma è stata seguita? Vediamo.
Provincia e Comuni di Olbia e Golfo Aranci: solo giochi della vecchia politica
La terna dei nomi è stata presentata dalla Provincia di Olbia-Tempio. La legge lo prescrive, ma si dà il caso che la Provincia gallurese sia stata cancellata con un referendum sulla cui regolarità non vi sono mai state pronunce contrarie da parte di tribunali,
Consulta o Suprema Corte. La clamorosa pigrizia attuativa di Consiglio regionale e giunta ha partorito conseguenze al limite del ridicolo: quindi la Provincia indica la sua terna di nomi nonostante sia ancora in vita contro la legge.
Quale terna? Il vice presidente facente funzioni Pietro Carzedda (legato al coordinatore regionale del Popolo delle libertà Settimo Nizzi) non trova di meglio che indicare il suo ex presidente dichiarato decaduto (Sanciu, appunto), l’ex assessore comunale e consigliere provinciale dell’Udc, Gesuino Satta e il commercialista olbiese Libero Balata, indagato lo scorso febbraio nell’ambito di una inchiesta su una estorsione milionaria, per il reato in concorso di concussione, ai danni dell’industriale libanese-georgiano Manasir Ziyad. Le ultime due candidature, considerate di bandiera, lascerebbero strada libera per il parcheggio dell’ex senatore Sanciu all’Autorità portuale. Unico requisito: pare che Sanciu possieda uno yacht mica male.
Ma va detto che anche il Comune di Olbia non si è distinto per brillantezza. Invece di una terna, il sindaco Gianni Giovannelli ha deciso per un solitario. In beata solitudine, ha indicato Giorgio Spano, diploma di geometra convertito in una laurea breve in Urbanistica presa in età adulta. Che si sappia Spano non ha alcuna competenza in tema di trasporti, salvo che anche lui pare essere un provetto navigante (non solo della politica). Solo che la sua barca è a vela. Fatto che che la scelta di Giovannelli ha ha fatto saltare i nervi di mezza maggioranza, compresi quelli del deputato del Partito democratico e dominus della coalizione arancione Giampiero Scanu. Tra i silurati c’era pure quel Ninni Chessa che all’epoca dell’allora Cines (il Consorzio industriale, ora Cipnes) aveva superato Giovannelli, allora candidato del centrodestra, nella corsa alla presidenza.
All’epoca il grande sponsor di Giovannelli era Settimo Nizzi (ex deputato ed ex sindaco, oltre che, come si è detto, oggi coordinatore del Pdl) che ora è un grande elettore virtuale dell’ex nemico di un tempo, Fedele Sanciu. Molti ex e tanti cambi di casacca che rendono l’Autorità portuale un vero e proprio porto di mare per i destini politici della Gallura. Da ultimo, infatti, c’è anche il comune di Golfo Aranci, secondo porto della Gallura e amministrazione di centrodestra in mano a Giuseppe Fasolino, altro uomo vicino alla cerchia di Nizzi. Pare che le pressioni nei confronti del sindaco siano fortissime nelle ultime ore per proporre il nome di Sanciu, unendolo all’indicazione della Provincia, per dargli più forza “politica”.
La palla passa a Cappellacci, in attesa dell’ultima parola al ministro dei Trasporti: il pidiellino Maurizio Lupi
Il primo a indignarsi è stato l’ex consigliere provinciale dimissionario del Pd Andrea Viola. Conosciuto come fustigatore dei costumi “sanciani” dai tempi del balletto in Provincia, Viola sul suo profilo Facebook ha sferzato la compagnia di giro che pensa di mettere Sanciu in sella all’Autorità portuale: “Sanciu ha la terza media? Ma poco importa, un diploma e una laurea nel settore quando hai comprovata esperienza. E saremmo curiosi di capire quale esperienza ha individuato la Provincia nel nome del suo ex presidente – ironizza Viola – sappiamo che in Italia le leggi e le norme vengono interpretate a seconda dei casi, ma non vorremmo che per comprovata esperienza si faccia passare il possesso di una barca. Insomma, siamo alle solite. Il Pdl gallurese continua a fregarsene di tutto e pensa solo alle care e amate poltrone”.
Poi è intervenuto il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Matteo Sanna, il quale ha promesso un intervento presso il governatore Ugo Cappellacci per chiedere una valutazione stringente e puntuale da parte di una commissione di esperti dei requisiti dei candidati. E proprio il governatore dovrà nei prossimi giorni vidimare la scelta, per consegnare al ministro dei Trasporti e compagno di partito, Maurizio Lupi, un nome condiviso che per prassi il dicastero non dovrebbe rifiutare.
Il precedente di Cagliari: il medico Massidda batte il docente di diritto della navigazione Massimo Deiana
Un precedente in punta di diritto non conforta, tuttavia, chi contesta l’indicazione di Sanciu che ha molte probabilità di trasformarsi in una nomina. Nella corsa alla presidenza dell’Autorità portuale di Cagliari, Piergiorgio Massidda del Pdl allora senatore, di professione medico chirurgo plastico, superò l’altro candidato Massimo Deiana, docente di Diritto della Navigazione nella facoltà di Giurisprudenza dell’università di Cagliari.
Difficile pensare che, in base all’articolo 8 della citata legge 84 del 1994, Massidda potesse avere maggiori competenze di Deiana. Solo che all’epoca si sostenne che il ruolo comportasse competenze non solo tecniche, ma anche gestionali: così il chirurgo Massidda, che aveva fatto parte da senatore della Commissione Trasporti, superò in titoli il tecnico Deiana. La verità è che nel gioco delle poltrone Massidda, che aveva rinunciato obtorto collo a correre come sindaco di Cagliari, ottenne come risarcimento la sempre succulenta pietanza dell’Autorità portuale. E proprio Cappellacci fu l’artefice di quel gioco di prestigio che, a dirla tutta, dopo vari ricorsi presentati dallo stesso Deiana, vide la conferma di Massidda decretata dal Tar Sardegna.
Sanciu risulta aver fatto parte della commissione Agricoltura, ma aver anche presentato una interrogazione sul rincaro delle tariffe marittime da e per la Sardegna. Sarà sufficiente per fare curriculum?
Giacomo Legato