Per le Politiche del 2018 i partiti ipotizzano di candidare consiglieri regionali. E c’è una ragione precisa dietro la possibile scelta: nei nove seggi che verranno assegnati in Sardegna col sistema maggioritario – tecnicamente si parla di collegi uninominali e saranno sei alla Camera e tre al Senato – servono nomi forti. Perché il voto alla persona, sulla carta, conterà di più rispetto a quello di opinione. In questo solco gli esponenti dell’Assemblea regionale, proprio in virtù del fatto che sono tradizionalmente ben radicati nei rispettivi territori di appartenenza, possono diventare catalizzatori di voti.
È dunque la struttura stessa del Rosatellum bis – la nuova legge elettorale con la quale si andrà alle urne il 4 marzo prossimo o l’11 – a imporre ai partiti la definizione delle candidature secondo un vero e proprio risiko. Nulla può essere lasciato al caso, anche perché il sistema maggioritario premia le alleanze: organizzarsi in coalizioni sarà un vantaggio, visto che il seggio verrà conquistato dal candidato che prenderà più preferenze. E ne basterà anche una sola di scarto.
Sardinia Post ha ricostruito la mappa delle possibili sfide fra i tre maggiori partiti – Pd, Forza Italia e Movimento Cinque Stelle – in base alle indiscrezioni filtrate finora. I collegi indicati sono ipotetici, perché il Governo deve ancora definirli e lo farà con un decreto entro il 5 dicembre. Nel caso dello schema a sei previsto per il voto alla Camera col sistema maggioritario, questa la ripartizione territoriale più probabile: Cagliari e Quartu; Sud Sardegna e Sulcis; Oristano e Medio Campidano; Nuoro e Ogliastra; Sassari e Alghero; Gallura. Così invece le tre circoscrizioni per il Senato: Cagliari, Quartu, Sud Sardegna, Medio Campidano e Sulcis; Sassarese e Gallura; Oristanese, Nuorese e Ogliastra.
Per Montecitorio, nel collegio uniminale di Sassari-Alghero, non si esclude una sfida tra i consiglieri regionali Marco Tedde (Forza Italia) e Gavino Manca (Pd): nel voto sardo del 2014, l’uno aveva raccolto 4.932 preferenze, l’altro 4.041. Entrambi erano stati i secondi più votati della lista. Il grillino uscente in questa circoscrizione è il deputato di Sennori Nicola Bianchi, ma Beppe Grillo non ha ancora chiarito come verranno formate le nuove liste e se ci saranno corsie preferenziali per i parlamentari che stanno ultimando il mandato.
Su Cagliari-Quartu, la deputata uscente Romina Mura (Pd) potrebbe vedersela con la consigliera regionale Alessandra Zedda (Forza Italia), la quale è tuttavia considerata una possibile candidata anche nel collegio proporzionale allargato a Sud Sardegna, Sulcis e Medio Campidano. Su Cagliari-Quartu, con la coalizione di centrodestra, per Montecitorio potrebbe correre in alternativa il leader sardo dei Fratelli d’Italia, l’ex assessore Antonello Liori (è uno degli indagati nell’inchiesta sui fondi ai gruppi). Gli uscenti M5s sono Emanuela Corda e Andrea Vallascas.
Nel collegio Nuoro-Ogliastra il consigliere regionale dem Roberto Deriu potrebbe sfidare il deputato uscente dei Fratelli d’Italia, Bruno Murgia. Ma in quota centrosinistra sta cercando una pista di atterraggio Roberto Capelli, leader regionale del Centro Democratico che in Sardegna si presenta come Campo Progressista.
Ancora un esponente dell’assemblea regionale, in quota berlusconiana, potrebbe presentarsi per la Camera nel collegio Gallura: è Giuseppe Fasolino, sindaco di Golfo Aranci, arrivato a Cagliari con 4.471 voti. Lo sfidante più probabile è il deputato uscente Gian Piero Scanu, dem vicinissimo al ministro Graziano Delrio. Scanu ha già fatto due mandati a Roma (prima al Senato, poi alla Camera), ma nel Pd sardo sembra stiano lavorando per chiedere al nazionale deroghe sul tetto massimo di legislature. Il Movimento Cinque Stelle in Gallura non ha eletto parlamentari alle scorse Politiche.
Nel Partito democratico non dovrebbe valere nemmeno il divieto di candidatura per i rinviati a giudizio. Oltre a Gavino Manca (al momento solo indagato ma rischia il processo per i fondi ai gruppi), nella stessa situazione c’è il senatore Silvio Lai che viene dato per ricandidato sicuro nel collegio unimonimale Sassari-Gallura per Palazzo Madama. Lo sfidante potrebbe essere l’ex consigliere regionale dell’Udc, Andrea Biancareddu, attuale sindaco di Tempio (uno dei baby pensionati d’oro in Sardegna), anche lui indagato con l’accusa di peculato aggravato e ugualmente in attesa di conoscere il proprio destino giudiziario (il Pm ha già chiesto il suo rinvio a giudizio). Alle Politiche del 2013 il Movimento Cinque Stelle non ha eletto senatori né in Gallura né a Sassari.
Sempre per Palazzo Madama, ma nel collegio Nuoro-Ogliastra-Oristano, il consigliere regionale di Forza Italia, Pietro Pittalis, attuale capogruppo, potrebbe essere l’avversario dell’uscente Giuseppe Luigi Cucca, segretario del Pd Sardo. Nel collegio di Cagliari-Sud Sardegna, compresivo di Medio Campidano e Sulcis, la sfida di Palazzo Madama potrebbe essere tra gli uscenti Luciano Uras ed Emilio Floris: l’uno è l’ex Sel del Campo progressista alleato col Pd, l’altro di Forza Italia. Uras rientra nel gruppo degli ex consiglieri regionali accusati di peculato aggravato e per i quali il Pm ha già sollecitato il processo. Una posizione, questa, che potrebbe avvantaggiare Ignazio Angioni, senatore uscente del Pd che, in alternativa, sarà candidato nel collegio proporzionale. Nella fila dei Cinque Stelle gli uscenti di Cagliari sono Roberto Cotti e Manuela Serra.
Alessandra Carta
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