Soru a Sassari contro Cappellacci e Murgia: “Entrambi di destra”. Piras (ProgReS): “Confonde le categorie”

Francesco Pigliaru è “l’uomo della svolta”, mentre “Ugo Cappellacci e Michela Murgia sono pericolosi”. Il primo per una lunga serie di ragioni – dalla fallimentare gestione dei rapporti col governo al nuovo piano paesaggistico che distruggerebbe le coste sarde – la seconda perché “è di destra” (nel momento in cui mette Pd e Pdl sullo stesso piano) e con la sua candidatura rischia di far vincere il presidente uscente.

E’, in estrema sintesi, quanto ieri l’ex governatore Renato Soru ha detto a Sassari, nel circolo del Pd l’Integru, intervendo a sostegno di Pigliaru e del candidato Salvatore Demontis.

Durissimo Soru – riporta la Nuova Sardegna – sulla “vertenza entrate”. Una vittoria della sua giunta (“Nel 2007 e 2008 abbiamo ricevuto dallo Stato in totale 800 milioni che i comuni hanno potuto utilizzare per l’assistenza domiciliare alle circa 20mila persone non autosufficienti e alle scuole”) annulllata da Cappellacci che si è svegliato solo quando al governo nazionale Monti ha preso il posto di Berlusconi. Per poi inventare la “follia” della zona franca integrale. Un atteggiamento analogo, secondo Soru, Cappellacci l’ha avuto sul fronte della continuità territoriale: prima ha trascurato il problema, poi ha deciso di prendersela con i “signori del mare”. Che in realtà, ha accreditato proprio lui con la sua inefficienza.

Molto critico l’ex governatore anche nei confronti di Michela Murgia che ha paragonato all’assessore alla Sanità Simona De Francisci la quale, al momento dell’insediamento, disse di “dover studiare”.

E sulle critiche a Michela Murgia, nel pomeriggio, è intervenuto Paolo Piras, segretario nazionale di ProgReS: “Renato Soru confonde come sempre categorie e appartenenze, piegandole al suo ego politico contingente, dichiarando che Michela Murgia è di destra… Sardegna Possibile con Michela Murgia darà più voce ai sardi di quanto l’On. Soru abbia fatto con le sue assenze in consiglio regionale, lasciando Cappellacci libero di agire indisturbato senza opposizione”.

 

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