Scatta il piano degli Affitti zero in Regione: niente più canoni di locazione da pagare agli imprenditori privati, ha deciso la giunta di Francesco Pigliaru. E anzi: nel giro di un anno tutti i contratti saranno disdetti. L’obiettivo è doppio: risparmiare su costi classificati come inutili e liberare così risorse da reinvestire. Ovviamente, il ragionamento è tutto su Cagliari.
La missione degli Affitti zero è stata affidata a Cristiano Erriu, in qualità di assessore agli Enti locali. E l’esponente Dem ha già presentato all’Esecutivo una prima road map: nero su bianco ecco le possibili alternative per quegli uffici attualmente ospitati in immobili privati o che devono essere trasferiti per ragioni di sicurezza, come nel caso dell’assessorato al Lavoro.
Erriu, intanto, ha illustrato alla Giunta la ricognizione del patrimonio, passaggio necessario per capire se si riesca a coprire il fabbisogno con gli edifici di proprietà della Regione rimasti inutilizzati. In alternativa, verranno costruite nuove strutture. Ma sempre con un vantaggio per le casse pubbliche, visto che il costo del mutuo sarebbe ammortizzato nel medio periodo. Di certo, oggi la Regione paga gli affitti a fondo perduto: da qui la spending review sulle locazioni che sono una voce passiva e cospicua del bilancio sardo.
La priorità individuata da Erriu è l’assessorato al Lavoro, ovvero il palazzone-ex albergo di via XXVIII Febbraio (zona piazza Giovanni XXIII), dove l’impianto elettrico è fuori norma e quello antincendio manca del tutto. Erriu ha ipotizzato tre soluzioni: la prima è l’apertura di una cittadella del lavoro lungo la 554, nei locali dell’ex ente di formazione Cisapi; la seconda possibilità è la ristrutturazione dell’assessorato; la terza ipotesi è appunto la realizzazione di un nuovo edificio in viale Trieste, vicino alle casermette.
Al momento l’opzione che sembra andare per la maggiore è la cittadella lungo la 554 che sarebbe pronta nel giro di un anno. Non solo: avrebbe spazio sufficiente per ospitare i servizi di supporto all’Agenzia regionale del lavoro, come per esempio l’attività formativa. Nel frattempo l’assessorato sarebbe provvisoriamente trasferito in via San Simone, nei palazzi dell’imprenditore-editore Sergio Zuncheddu che, attraverso la ImmobiliarEuropea, ha affittato alla Regione cinque piani. Ma solo tre sono utilizzati, malgrado un contratto da circa 800mila euro annui.
Parallelamente, in via San Simone non dovrebbero più restare né il Genio Civile né il Distretto idrogeologico, due tasselli dei Lavori pubblici: il primo – sempre secondo il disegno di Erriu – verrebbe spostato in via Zara o in viale Trento, mentre per il Distretto c’è l’opzione di via Mameli o ancora quella di viale Trento.
E a proposito della sede madre della Regione, da lì, per liberare spazio, andrebbe via l’assessorato all’Industria che finirebbe insieme ai Trasporti in via XXIX Novembre (zona viale Trieste).
Nella road map di Erriu c’è poi SardegnaIt, costa degli Affari generali, e su cui Pigliaru a fine dicembre ha chiesto una sistemazione alternativa proprio per ragioni di costo. Per l’Agenzia regionale si prospetta un futuro a Pula, nel centro Polaris, o a Elmas, nei locali ex Cifda. Attualmente SardegnaIt è nel complesso di Piazza Unione Sarda, con un contratto da circa mezzo milione annuo, dopo un periodo in via San Simone, in quei 3 piani su 5 lasciati vuoti.
La delibera sugli Affitti zero dovrebbe essere pronta per la prossima settimana: Erriu sta concludendo gli ultimi conteggi sugli spazi. Nella partita va inserito pure il Bic Sardegna, ormai prossimo al trasferimento in via Mameli.
Alessandra Carta
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