Referendum Catalogna, SardignaLibera: “Dovere di tutti opporsi a repressione”

Gli indipendentisti sardi continuano a seguire da vicino il referendum catalano dichiarato illegittimo dal Tribunale supremo spagnolo e oggi in corso in tutta la Comunità autonoma di Barcellona, dove da ieri c’è una delegazione di secessionisti isolani. Oggi a prendere posizione è il movimento SardignaLibera (foto Facebook dalla diretta del quotidiano El País).

“La Guardia Civil (la polizia iberica) sgombera i seggi e reprime con violenza il voto dei catalani sul referendum di indipendenza. Purtroppo ciò di cui si aveva paura sta avvenendo. Il governo del popolare Mariano Rajoy, con il consenso dei socialisti spagnoli, in perfetto stile franchista ha dato il via alla repressione nei seggi elettorali in Catalogna”. SardignaLibera ha chiesto “a tutti i sardi e a tutte le formazioni politiche di esprimere pubblicamente il proprio dissenso sulla repressione della libertà e della democrazia in Catalogna”.

Il movimento indipendentista prosegue così: “La Guardia Civil sgombera con la forza i seggi ed in alcuni casi spara proiettili di gomma sui cittadini in attesa di poter esprimere il proprio voto. Gli organismi dell’Unione europea e presieduti da esponenti del Partito Popolare, in modo opportunistico, appoggiano le azioni repressive e antidemocratiche del governo spagnolo. La Sardegna non può stare a guardare. Chiediamo che il presidente Francesco Pigliaru, il presidente Gianfranco Ganau e tutto il Consiglio della Regione Autonoma della Sardegna, che già si è espressa a favore della libertà di voto in Catalogna, di dissentire pubblicamente su questi fatti e di agire sul piano istituzionale per manifestare al governo spagnolo il proprio sdegno, e quello del popolo sardo, sugli atti repressivi e liberticidi in corso contro il diritto alla libera espressione del popolo catalano”.

Nei giorni scorsi proprio da Pigliaru e dal Consiglio regionale è arrivata la solidarietà alle istituzioni catalane.

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