“In questa stagione, come in tutte quelle in cui emergono tensioni e difficoltà, c’è molto bisogno di cultura“. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a chiusura degli interventi che oggi a Cagliari hanno accompagnato l’inaugurazione dell’anno accademico 2017-2018, nel Rettorato di via Università.
L’intervento del presidente Mattarella non era in programma. Così, almeno, aveva comunicato nei giorni scorsi l’ufficio stampa del Quirinale quando venne ufficializzata la visita del Capo dello Stato in Sardegna.
Mattarella ha parlato per cinque minuti cominciando il discorso coi saluti “al sindaco (Massimo Zedda sedutogli a destra), al presidente della Regione (Francesco Pigliaru, alla sinistra del capo dello Stato), alla città di Cagliari e al popolo sardo tutto”. Ha poi ringraziato “studenti, personale amministrativo, docenti e rettori ospiti”. Quindi è entrato nel merito degli interventi che lo hanno preceduto e citando il caso sollevato dalla rettrice Maria Del Zompo sui “268 studenti costretti a non iscriversi all’università per mancanza di risorse economiche”, ha detto: “Quando ragazzi e ragazze non possono frequentare gli studi universitari, è una ferita per l’intero tessuto nazionale”.
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Sempre a proposito di cultura, Mattarella ha aggiunto: “Serve per esaminare i problemi che provocano tensioni e pericoli. La cultura, come ha sottolineato la professoressa Cattaneo e per evocare Gramsci, è volàno di etica pubblica”. Il capo dello Stato ha poi sottolineato che “la cultura è conoscenza, è faticosa, impegnativa e indispensabile attività di ricerca. La cultura è anche capacità critica, è verificare le proprie idee col beneficio del dubbio”.
Per Mattarella la cultura presuppone libertà, la quale “è piena se si realizza con le persone intorno a noi. La libertà esprime un metodo necessario, il fare insieme. Ciò che consente e consentirà progetti di crescita. Unendo persone, territori e Stati, con risultati positivi per tutti”.
La cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico, aperta alle 10,55 dalla rettrice, si è conclusa alle 12.03. Dopo aver lasciato il Palazzo del Rettorato, Mattarella visiterà il Museo archeologico nazionale e resterà in città anche per il pranzo, previsto in Prefettura. Poi viaggerà in elicottero sino all’aeroporto di Fenosu: da lì raggiungerà Ghilarza, ultima tappa della visita in Sardegna, per la cerimonia che celebra l’ottantesimo anniversario della morte di Antonio Gramsci (in programma alle 17).
Alessandra Carta
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