Le associazioni ambientaliste che fanno capo al Gruppo di intervento giuridico (Gig) guidato da Stefano Deliperi non mollano la presa sul nuovo Piano paesaggistico, ribattezzato Pps dalla giunta di Ugo Cappellacci. Il Gig, gli Amici della Terra e la Lega per l’abolizione della caccia chiedono al governatore di “annullare la delibera con la quale è stato modificato il Ppr“. Questa la motivazione: “Siamo davanti a uno strumento urbanistico che ha obiettivi fondamentalmente elettoralistici, obiettivi supportati da metodi e procedure sgangherati sul piano giuridico. Ci sono gravissime illegittimità”.
Sul nuovo Pps, Deliperi parla apertamente di “un’operazione tanto spregiudicata quanto dannosa per la Sardegna“. E spiega ancora: “Tanti contenuti del Pps sono illegittimi o palesemente incongrui e comportano anche un aumento del rischio idrogeologico in tutte quelle aree già oggi classificate come tali nel Piano stralcio di assetto idrogeologico (Pai)”. Il presidente del Gig spiega ancora: “Eppure in quelle zone sono previsti aumenti volumetrici indistinti”.
Il Ministero dei Beni culturali ha deciso di impugnare il Pps davanti alla Corte Costituzionale, dopo aver contestato da subito l’azione della Giunta. Le polemiche tra il Mibac e la Regioni continuano, ma anche nell’Isola il fronte degli oppositori si mobilita. Deliperi aggiunge: “Purtroppo anche in Sardegna, così come recentemente accaduto con l’alluvione determinata dal Ciclone Cleopatra, stiamo facendo i conti con l’ennesima calamità innaturale”.
Il Gig e le altre associazioni ambientaliste hanno creato il comitato “Salviamo il paesaggio“, attraverso il quale “abbiamo già ricevuto 2mila messaggi rigirati alla Regione, al Consiglio regionale e al Mibac. I cittadini scrivono di non volere la speculazione del territorio”. Tanto che le associazioni chiedono anche al Ministero di “procedere coi ricorsi giurisdizionali annunciati, nonché con l’inibizione delle eventuali autorizzazioni paesaggistiche emanate in base alla disciplina del Piano modificato”.