“Siamo pronti a sollevare la questione di incostituzionalità“. Ad annunciarlo, gli ambientalisti del Grig (Gruppo di intervento giuridico), nel caso in cui il Consiglio regionale dovesse dare il via libera alle lottizzazioni sul mare, in zona F (turistica). La mossa ruota intorno al dl 130, ovvero il Piano casa del centrosinistra. La Giunta lo ha approvato il 23 ottobre scorso. Poi il lavoro della commissione Urbanistica che “ha manipolato il testo”, accusa il presidente Stefano Deliperi, “aprendo la strada a quelle speculazioni convenzionare alla data dell’11 agosto 2004 (vuol dire che c’è stato un accordo tra investitore privato e Comune)”. Deliperi li chiama “progetti edilizi zombie”: l’ex governatore Renato Soru li aveva fermati approvando il decreto Salvacoste, convertito in legge (la numero 8) il 25 novembre di quello stesso anno col nome di Piano paesaggistico regionale.
Su tutto, nei cassetti ci sono tre maxi investimenti: il primo in Costa Smeralda, dove gli arabi del Qatar vogliono trasformare in ville da sogno 27 stazzi galluresi. Poi ecco Cala Giunco, nel Comune di Villasimius: lì Soru fece calare il sipario sui mattoni che voleva allineare l’imprenditore-editore Sergio Zuncheddu. Infine l’intervento della Lega Coop a Piscinni: il territorio è quello di Domus De Maria, cost sud-orientale della Sardegna.
Materialmente le lottizzazioni sul mare sono possibili perché la commissione Urbanistica, presieduta da Antonio Solinas, cabrasiano del Pd, ha salvato un comma del Piano casa di Cappellacci. Ovvero, quella legge 4 del 2009 che, a sua volta, riabilitava i progetti convenzionati prima dell’11 agosto 2004, anche “nei Comuni privi di Puc (Piano urbanistico comunali)”. L’articolo in questione è il numero 46 (qui il testo integrale). Il via libera – recita il testo – viene assegnato se c’è stato “mutamento irreversibile e consistente dello stato dei luoghi”.
Solinas dice: “La norma è stata introdotta per evitare i ricorsi dei privati a danno degli enti locali. Ma i progetti in questione riguardano pure interventi di edilizia convenzionata”. Va però chiarito che questi ultimi non sono certo previsti nelle zone F, in difesa delle quali si è schierato il Grig, ma riguardano le zone C (di espansione). L’esponente Dem sottolinea ancora: “In Aula cercheremo di correggere il testo, differenziando le aree”. Anche perché lo stesso presidente Francesco Pigliaru ha dichiarato alla Nuova Sardegna che non intende concedere deroghe sul fronte del Ppr e contro l’articolo 46 è annunciato un emendamento della Giunta.
Deliperi si rivolge proprio a Solinas: “Il presidente della commissione Urbanistica dovrebbe sapere che il Grig ha sollevato la questione di incostituzionali anche sulla svendita dei terreni a uso civico, e la Consulta ci aveva dato ragione, perché oggi come allora l’illegittimità è chiara. Nel caso del dl 130 da convertire in legge, c’è una palese violazione del Ppr, che è sovraordinato“.
Il Grig aveva chiesto modifiche già sul testo varato dall’Esecutivo, bocciando le cubature previste per i servizi degli hotel sul mare. Ma “con l’articolo 46 si supera ogni limite. Questa legge – aggiunge ancora Deliperi – viene chiamata Piano casa, ma nulla centra con gli interventi straordinari di edilizia pubblica che avevano dato davvero un’abitazione a milioni di italiani attraverso l’ex Iacp”.
Domani i 53 articoli corretti della commissione approdano nell’aula di via Roma (si comincia alle 10). La cifra politica è la trappola che il Consiglio sembra aver teso alla Giunta. In quota centrosinistra, oltre a Solinas, i componenti sono Eugenio Lai (Sel), Michele Azara (Idv di Sardegna Vera), Piermario Manca (Partito dei sardi), Alessandro Unali (Sinistra Unita) più i democratici Salvatore Demontis e Giuseppe Meloni. Tra i commissari del centrodestra ecco gli azzurri Giuseppe Fasolino e Antonello Peru, Giovanni Battista Tatti (Area popolare Sardegna) e il zonafranchista Modesto Fenu.
In maggioranza, visto quanto è successo in commissione, non si può escludere che l’emendamento della Giunta non venga accolto, specie se Forza Italia e alleati chiederanno il voto segreto. A Fasolino, per esempio, questa legge non piace: “Andava molto meglio la versione presentata dall’assessore Cristiano Erriu – dice -, almeno lì c’era un’idea di edilizia. La commissione, invece, ha corretto il testo, prevedendo tutta una serie di lacci e lacciuoli che scoraggeranno qualsiasi tipo di investimento”.
Alessandra Carta
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