“Renzi, col suo Patto, promette la bellezza di 2,9 miliardi di euro di investimenti. Con la speranza che non siano, nuovamente, 2,9 miliardi di chiacchiere e distintivo, è certo però che l’Isola aspetta da troppo tempo che venga riequilibrato il peso delle servitù militari, perché queste, in oltre 50 anni, hanno comportato danni all’Isola per importi nettamente superiori”. Così il senatore del Movimento 5 stelle, Roberto Cotti, sull’arrivo a Sassari del presidente del Consiglio Matteo Renzi per la firma del Patto. “La Sardegna – sottolinea il parlamentare sardo – subisce da oltre 50 anni una grave penalizzazione in ragione delle servitù militari, che occupano oltre 35.000 ettari di territorio sottratto ad uno sviluppo più confacente e alla disponibilità dei sardi, ma questo poco importa al presidente Matteo Renzi, né pare interessare a gran parte della classe dirigente sarda, che oggi accoglierà il premier stendendo tappeti rossi”. “Mentre a Domusnovas, sempre oggi, una nutrita pattuglia di pacifisti ha manifestato contro la fabbrica delle bombe assassine della Rwm, chiedendone la riconversione verso produzioni civili e pacifiche – sottolinea ancora Cotti – mentre negli anni, in Sardegna, è maturata nell’opinione pubblica e nella popolazione una coscienza critica di aperta e pacifica protesta verso quella che viene avvertita come una spropositata occupazione militare, Renzi spaccia un ‘Patto per la Sardegna’ come pietra miliare per il rilancio della regione: se la questione non fosse grave ci sarebbe veramente da ridere”. Il senatore ha anche depositato un’interrogazione sulle intese per la Sardegna precedentemente firmate dai Governi nazionali, sui beni non ancora trasferiti alla Regione e sulle aree non più connesse alle attività militari o dello Stato.
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