L’adozione del Piano paesaggistico regionale da parte della Giunta Cappellacci rappresenta “un’approvazione di cartone fatta per fini elettorali”. Lo ha detto all’Ansa il candidato governatore del centrosinistra alle regionali di domenica prossima, Francesco Pigliaru, commentando il via libera al provvedimento, durante il suo tour elettorale con il quale chiuderà la campagna in vista del voto. “Rimango a bocca aperta – ha aggiunto Pigliaru – hanno avuto cinque anni per fare le cose nel modo corretto, confrontandosi con il governo secondo le regole. Invece, nell’incapacità di questa Giunta, si è voluto forzare e di far finta di prendere decisioni che non si sono prese prima, ostenta disprezzo per le regole”.
Per Stefano Deliperi, del Gruppo di intervento giuridico, si tratta di “un’approvazione magliara, credibile sul piano giuridico come una moneta da euro 7,35. Non sembra proprio legittimamente acquisito il necessario parere conclusivo della procedura di valutazione ambientale strategica (V.A.S.), tuttora in corso e regolarmente nei termini (180 giorni), per cui tale approvazione sarebbe “nelle more della procedura di V.A.S.”, cioè priva di effetti validi sul piano giuridico”. Inoltre non è attualmente nè pubblica nè pubblicata sul Buras, quindi “non è impugnabile autonomamente. Ma sarà impugnata nell’ambito dell’atto di adozione preliminare. Il ricorso è già pronto“, conferma Deliperi.
“Nella delibera di approvazione sono richiamate solo le 350 osservazioni che erano state presentate il 30 novembre, ma non è presente il parere del servizio SAVI per quanto riguarda la conclusione della procedura VAS in riferimento al nuovo PPR 2013.Dalle prime informazioni risulta che tale delibera non sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale BURAS fino alla necessaria integrazione del parere del SAVI (servizio di valutazione ambientale). In sostanza è stata approvata una delibera di comunicazione elettorale, che per fortuna non dovrebbe produrre effetti immediati”. A sostenerlo è Legambiente Sardegna attraverso il presidente Vincenzo Tiana, che parla di “un procedimento illegittimo”, che potrebbe anche “indurre qualche amministratore comunale a rilasciare provvedimenti illeciti, che sarebbero certamente annullati, creando una confusione che nuocerebbe gravemente alla tutela del paesaggio e del patrimonio culturale”.
“Cappellacci chiude confermando un bluff”, dice il consigliere regionale del Pd, Mario Bruno, aggiungendo che “il presidente, da inizio della legislatura ha ingannato i Sardi con promesse e proclami, oggi, nell’ultima Giunta della sua gestione, approva in via definitiva l’ultimo grande obbrobrio: la finta revisione del Ppr. La delibera approvata oggi, con un atto di forza nei confronti degli uffici e di prepotenza inutile verso il ministero, vale quanto le banconote del monopoli: nulla. Non servirà neanche a dire ai suoi che quanto promesso cinque anni fa – la cancellazione del Ppr di Soru – e’ stata portata a compimento, visto che anche in casa centrodestra sanno che quella delibera porterà confusione negli uffici comunali, incertezza tra gli operatori e contenziosi. Resta – conclude Bruno – un brutto finale di legislatura persino per un presidente inconsistente”.
Per il segretario nazionale dell’Unione popolare cristiana Antonio Satta, “l’approvazione del P.P.R. di oggi, da parte della giunta regionale, conferma, qualora ve ne fosse ancora bisogno, l’arroganza e l’utilizzo sfrenato delle istituzioni per fini elettorali di questo presidente e di tutto il centro destra. Siamo al canto del cigno – osserva Satta – perché solo un presidente alla disperata ricerca di consensi dell’ultim’ora poteva prendere una decisione così irresponsabile. Neanche San Valentino ha dissuaso questo presidente dal disamore per la sua terra”.
“Un altro esempio di come questa Giunta non ha alcun pudore nel violare il principio politico-istituzionale che impone, nella fase elettorale, la sospensione delle decisioni di valore programmatico e strategico, di alta amministrazione e concernenti nomine di cda, amministratori delegati, commissari e quant’altro”. Ad affermarlo senatore di Sel Luciano Uras, che aggiunge: “A tutto ciò si aggiunga il fatto che sul PPR (piano paesaggistico) di Cappellacci, pesa l’impugnazione, sulla prima delibera di ottobre scorso, fatta dal Governo nazionale davanti alla Corte Costituzionale. Tutta la procedura appare fortemente viziata sul piano della legittimità, oltre che essere indecente nel merito e sul piano politico. La realtà è che questa maggioranza ha fatto precipitare la gestione del territorio in un integrale caos normativo e amministrativo. Un danno assoluto per l’ambiente, il paesaggio, il lavoro e l’impresa. Tutto ciò caccia la Sardegna in una condizione ancora più disperata sul piano economico e dello sviluppo. Purtroppo, la Corte dei Conti avrà molti atti di fine legislatura su cui verificare gli eventuali danni erariali”.