Monti ‘identitario’ a Cagliari: “La Padania non so, ma la Sardegna so bene dove sta”

Non si capisce mai fino in fondo quanto Mario Monti sia realmente sobrio e controllato e quanto invece usi questo personaggio per distanziarsi dagli altri politici, abili affabulatori ma magari meno concreti dell’ex preside della Bocconi.

Anche nella sua visita a Cagliari, il professore non si smentisce e davanti alla platea gremita del centro congressi della Fiera, presenta un discorso con pochissime promesse e molti numeri. Forse anche troppi per chi è abituato in campagna elettorale a sentire slogan e magari anche qualche speranza per il futuro.

Cita Salvatore Cambosu e spiega di sentirsi come “una recluta che arriva a Cagliari cantando”, come una recluta della politica, che ha sentito il dovere di completare la grande sfida iniziata con il governo tecnico nato a fine 2011. “Noi abbiamo rimesso in piedi l’Italia tutti assieme negli ultimi mesi. Ci siamo impegnati a fondo anche per la Sardegna. Con il Piano Sulcis. Abbiamo immaginato un’agenda per la Sardegna. Abbiamo dato il via ad un intervento massiccio e integrato anche per Porto Torres”. E ancora il premier racconta del recente viaggio nei paesi arabi e della trattativa in corso con grossi imprenditori del Qatar per l’acquisto di una parte della Costa Smeralda: “Una grande occasione da non sprecare con la cultura del No a tutti i costi. Non possiamo permetterci di sprecare più nessuna occasione”.

Tra gli altri obiettivi raggiunti dal suo governo, Monti indica anche un primo risultato concreto nella lunga vertenza entrate, rallentata dallo Stato e non dalla Regione. “Quando a Palazzo Chigi e al ministero dell’Economia sedevano quelli che ancora oggi fanno promesse mirabolanti”.

Berlusconi e Tremonti sono l’obiettivo di altri attacchi del premier, perché colpevoli di “un patto scellerato con la Lega, che propone la secessione fiscale. Una politica che tradisce il senso della nostra Costituzione e della solidarietà nazionale. Lo dico da uomo del nord, che ancora non ha capito dove si trovi la Padania ma che sa benissimo dove sta la Sardegna”.

Monti non dimentica di citare un altro punto forte della campagna dei Riformatori, la “zona franca regionale” e si impegna a risolvere tra le prime cose il riequilibrio dei fondi da destinare agli enti locali e il patto di stabilità interno. “Prometto che sarò tenace quasi come un sardo. Forza Paris”, conclude tra gli applausi della sala.

Il presidente Monti ha però dovuto affrontare anche due contestazioni, una esterna degli anti-Equitalia e una dentro il centro congressi, da parte di un gruppo di universitari dell’Udu, che hanno esposto uno striscione per il diritto allo studio. Quest’ultima contestazione smorzata dallo humor quasi surreale di Monti, che ha detto “Sono perfettamente d’accordo con voi”.

Alberto Urgu

IL VIDEO (dal canale YouTube di Enrico Lallai)

 

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