A tre settimane dall’insediamento ecco il primo screening sull’attività svolta dai parlamentari eletti in Sardegna, utile anche e solo per cercare di decifrare il sincero dinamismo di alcuni o se volete la scaltrezza dei più navigati.
Camera. La pattuglia di deputati più numerosa è quella del Pd, con 7 parlamentari. Tra questi, chi ha bruciato tutti sul traguardo degli uffici della Camera, presentando due proposte di legge (di cui è primo firmatario), è Francesco Sanna. La prima propone delle modifiche costituzionali in materia di elezioni, ineleggibilità e incompatibilità dei membri del Parlamento, la seconda si occupa dell’equiparazione dello status contrattuale ed economico dei laureati specializzandi medici e non medici delle scuole di specializzazione. Per i restanti compagni di partito (Cani, Marrocu, Mura, Pes, Sanna e Scanu) il sito internet della Camera non registra alcuna iniziativa parlamentare. Restando al Pd, chi certamente non ha inseguito le carte è Caterina Pes, che si è conquistata un posto al sole all’interno nell’ufficio di presidenza: è una degli otto segretari, unica parlamentare nella pattuglia dei 26 eletti in Sardegna ad essersi aggiudicata, al momento, un ruolo di prestigio, con relativi benefit. Il recordman di questo avvio di stagione parlamentare è però Mauro Pili (Pdl), con ben 8 proposte di legge (presentate come primo firmatario). Le proposte spaziano dal riequilibrio dell’insularità alla riduzione dei termini di custodia cautelare, dalla riscossione delle imposte alla valorizzazione della civiltà nuragica, ma anche sul divieto di impianti eolici offshore e nucleari, sulla classificazione delle aree protette, sulla realizzazione di reti infrastrutturali a servizio dei veicoli alimentati ad energia elettrica e sugli interventi di riqualificazione energetico-ambientali del patrimonio edilizio. Segue il compagno di partito Salvatore Cicu con 4 proposte di legge (primo firmatario). L’istituzione delle circoscrizioni Sardegna e Sicilia per l’elezione dei membri del Parlamento europeo, la modifica delle norme che riguardano i parametri fisici per l’ammissione ai concorsi per il reclutamento nelle Forze armate, la soppressione di Equitalia (con il trasferimento delle funzioni in materia di riscossione all’Agenzia delle entrate) e il ritardo di sviluppo dovuto alle condizioni di insularità, sono le materie privilegiate dal deputato selargino. Dulcis in fundo i deputati Michele Piras (Sel) e Lello Di Gioia (Misto). Per entrambi nessuna prima firma nei provvedimenti depositati, piuttosto la semplice sottoscrizione di proposte di legge predisposte da altri parlamentari. Il primo ne ha sottoscritto 6 (sull’eguaglianza nell’accesso al matrimonio e di filiazione da parte delle coppie formate da persone dello stesso sesso, sulla cittadinanza, in materia di scambio elettorale politico-mafioso, per la gestione pubblica delle acque, in materia di risoluzione del contratto di lavoro per dimissioni volontarie del lavoratore e del prestatore d’opera, sulla salvaguardia del paesaggio); il secondo, invece, è cofirmatario di 4 proposte legislative: sull’organizzazione e gestione amministrativa dei partiti politici, in materia di cittadinanza, a sostegno della concessione di beni demaniali in favore di giovani imprenditori per lo svolgimento di attività agricole e in materia di affitto di fondi rustici in favore di giovani agricoltori.
Qualche piccola precisazione d’obbligo. A fronte della tempestività manifestata da Pili, Cicu, Sanna, Piras e Di Gioia, v’è da dire che buona parte del lavoro prodotto, se non la totalità in alcuni casi, non è altro che la riproposizione di quanto già formalizzato nella precedente legislatura. Così si scopre che delle 8 proposte di legge a firma Pili depositate in avvio di questa legislatura, ben 6 (a prima firma) sono state riciclate dalla precedente, mentre due sono attribuibili ad altrettanti parlamentari del Pdl non rieletti (Ghiglia e Papa), che le avevano formalizzate tra il 2010 e il 2012. Cicu: su 4 proposte di legge depositate, 3 rappresentano la riedizione di quanto già “scodellato” in precedenza al Senato, quindi solo una può dirsi nuova. Anche le due proposte di legge a firma del deputato Pd Sanna sono qualcosa di già visto nell’altro ramo del Parlamento, tra il 2010 e il 2012. Di Gioia: in questo caso 3 delle 4 proposte depositate negli uffici del Senato sono nuove. Per Piras, invece, il seguente risultato: cofirmatario di 4 nuove proposte e di 2 riciclate.
Due parole sul sindacato ispettivo. Interpellanze: ad oggi ne sono state registrate tre di Pili ed una di Cicu. Riguardo alle interrogazioni il risultato va suddiviso tra quelle a risposta scritta e quelle a risposta in commissione. Le prime, in questo momento, sono complessivamente 109 e ben 42 di queste portano la firma di Mauro Pili. Le seconde sono in totale 60: Pili si è distinto per averne sottoscritto 44, Di Gioia si è limitato a 2. Anche in questo caso l’attivismo di Pili è sospetto, tutto fa ritenere che si tratti di una semplice copia dalla vecchia legislatura e incolla nella nuova. Per il resto – e per quanto attualmente ci dicono i dati della Camera – non si registrano attività degne di nota per i restanti 13 deputati eletti in Sardegna. Quindi, al silenzio dei 6 deputati del Pd, che abbiamo già visto, bisogna aggiungere quello dei 4 del Movimento 5 Stelle (Bianchi, Corda, Pinna e Vallascas), quello di Capelli (Centro democratico), Vargiu (Scelta civica) e Vella (Pdl).
Senato. Qui la pattuglia dei 4 parlamentari Pd si distingue, al momento, con Silvio Lai e, soprattutto, Luigi Manconi. Il primo ha depositato un’interrogazione sulla mancata applicazione da parte del presidente della Regione Sardegna della normativa riguardante le elezioni dell’Autorità d’ambito, mentre il secondo ha prodotto ben 6 disegni di legge (di cui è primo firmatario): sull’introduzione del reato di tortura nel codice penale, in materia di consenso, urgenza medica, rifiuto e interruzione di cure, sulla disciplina delle unioni civili, sulla concessione dell’amnistia/indulto, su misure alternative alla detenzione in carcere e in tema di acquisizione della cittadinanza italiana. Di altri due, Manconi risulta cofirmatario (contro la discriminazione matrimoniale e sull’amnistia/indulto) e in più ha depositato una mozione per istituire una commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. Seguono Luciano Uras (Misto-Sel), cofirmatario di 7 disegni di legge (6 di questi, guarda caso, sono identici alle proposte di legge depositate alla Camera e sottoscritte anche dal compagno di partito Piras), Roberto Cotti (M5S) con la presentazione di una mozione sul superamento del patto di stabilità, Emilio Floris (Pdl) con l’interpellanza sul completamento dei lavori della strada statale 125 Cagliari-Tortolì e, in ultimo,Manuela Serra (M5S), cofirmataria di una interrogazione a risposta scritta sullo stato giuridico del personale docente, ma anche dell’identica mozione già sottoscritta dal collega Cotti. Quindi, degli 8 senatori eletti in Sardegna, gli unici su cui al momento non è rilevabile alcuna attività – né di proposta legislativa e tanto meno di sindacato ispettivo – sono Giuseppe Luigi Cucca e Ignazio Angioni, entrambi del Pd.
Per chiudere il quadro. Un’ultima annotazione, a parte, è doverosa per il deputato sardo Marco Meloni, eletto nella circoscrizione Liguria. Se anche per lui non si registrano attività legislative e di sindacato ispettivo è però vero che in molti sono pronti a scommettere su un ruolo di primo piano nel prossimo governo. Se nasce.
Massimo Manca