Eccola qua, la spesa per ricchi, uno shopping a cinque stelle tra Rolex d’oro, libri antichissimi e Montblanc, le più costose tra le penne. Un conto finale da 250mila euro, soldi che erano destinati a sostenere l’attività politica dei gruppi consiliari in Regione, ma Mario Diana avrebbe usato per se stesso. Così sostiene il pm Marco Cocco che ha in mano l’indagine bis sui fondi ai partiti e oggi dovrebbe notificare trentatré avvisi di garanzia, tutti per peculato.
Si sa da ieri che Diana fosse nella rosa degli indagati, per ammissione del suo stesso legale, Mariano Delogu. Ma dettagli non ne erano trapelati. Oggi, però, su L’Unione Sarda in edicola c’è l’elenco di cosa può aver comprato il consigliere regionale, ex capogruppo del Pdl e attuale leader di “Sardegna è già domani”, sempre secondo l’accusa. Tanto che oggi verrà per perquisita la casa di Diana, a Oristano.
E se oggi si conosceranno tutti i nomi dei trentatré indagati, resta il fatto che in cinque hanno giò ricevuto l’avviso di garanzia. E sono, in quota Udc, Sergio Milia e Andrea Biancareddu e il consigliere Sergio Obinu, che avrebbero spese in modo non giustificato 90mila euro. Poi ecco Franco Cuccu e Alberto Randazzo, a cui il pm Cocco chiede chiarezza su un conto 14mila e di 12mila rispettivamente.