La Asl unica, con sede a Sassari, è legge: il Consiglio regionale l’ha approvata alle 20,38 con un’accelerata non prevista. Adesso manca solo che la giunta di Francesco Pigliaru nomini il direttore generale pescandolo dalle 200 candidature arrivate nell’assessorato alla Sanità, guidato da Luigi Arru (leggi qui).
È stato proprio l’esponente dell’Esecutivo ha chiudere con il suo intervento la lunga giornata del ddl 321 convertito in legge con 30 “sì” e 10 “no”, in un’aula ormai deserta vista l’ora. “Dal 1° settembre – ha detto Arru – parte un nuovo sistema con l’obiettivo di migliorare la sanità sarda, dove non tutto è da buttare. Anzi: ringrazio tutti gli uomini e le donne che ogni giorno assicurano l’assistenza ai sardi, anche attraverso quegli esempi che ci fanno onore come i mille trapianti di rene raggiunti quest’anno o i trecento di fegato”.
Arru ha fatto un passaggio sull’acronimo scelto: “La nuova Asl unica si chiamerà Ats e vuol dire azienda per la tutela della salute. Il nome indica quel nuovo percorso intrapreso due anni fa quando abbiamo deciso di riorganizzare i servizi, come la rete ospedaliera e quella territoriale”. E si tratta del prossimo ddl che l’Aula dovrà esaminare dopo la pausa estiva (leggi qui un’intervista di Sardinia Post all’assessore).
Tra poco più di un mese, dunque, in Sardegna spariscono le otto Asl territoriali. Restano invece il Brotzu (che di recente ha accorpato Microcitemico e Oncologico) e le due aziende miste di Cagliari e Sassari.
Insieme alla Asl unica nascono le aree socio-sanitarie, cioè gli ambiti territoriali in cui sarà divisa la Sardegna. Inizialmente saranno otto (leggi qui). Poi il loro numero verrà deciso in via definitiva dal Dg. Ogni area, a sua volta, sarà divisa in distretti. E se il direttore generale verrà affiancato da quello direttore sanitario e dall’amministrativo, come nello schema tradizionale delle Asl, gli ambiti territoriali avranno un solo manager coadiuvato da un ufficio di staff. Lo nominerà lo stesso Dg tra “i dirigenti in servizio nella pubblica amministrazione”.
Quanto ai poteri del Dg, nella nuova versione del ddl emendata dal Consiglio e convertita oggi in legge, sono state previste una serie di misure compensative per ridurne i poteri. Meglio: sono aumentate le azioni di controllo rispetto all’azione del direttore generale attraverso un Collegio allargato. Non solo: la conferenza degli enti locali potrà chiedere la revoca dell’incarico. Nella prima versione del ddl la prerogativa era solo della Giunta. Leggi qui.
In Consiglio regionale, passate le 20, per la maggioranza è intervenuto il capogruppo Pd, Pietro Cocco, che ha parlato di “percorso necessario”. Per l’opposizione ecco l’intervento di Ignazio Locci, l’azzurro che ha ribadito quanto “una riforma fosse necessaria, sebbene la nostra parte non ne condivida il metodo”.
Il voto finale sull’Ats fa calare il sipario anche sulla battaglia per la sede: la Asl unica, come detto, avrà sede a Sassari, mentre l’azienda del 118, che nasce contestualmente, aprirà gli uffici a Nuoro (qui la cronaca). Due scelte caldeggiate da Pigliaru e Arru, ma anche dal presidente dell’Aula, Gianfranco Ganau. Di fatto nell’Isola si apre una nuova stagione anche sul decentramento amministrativo, segnando un’inversione di tendenza rispetto a quel cagliaricentrismo di cui una certa politica è stata rimproverata negli anni.
La maggioranza di centrosinistra contava di approvare la legge istitutiva dell’Ats entro il 5 giugno. Invece con una settimana d’anticipo i giochi si sono chiusi. Complice anche il nodo sciolto sulla sede.
Al. Car.
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