“Settanta ettari di terreni irrigati sottratti all’agricoltura solo per speculare sugli incentivi statali per le energie rinnovabili“. Il nuovo atto d’accusa contro l’impianto fotovoltaico realizzato dalla società Enervitabio nelle campagne di Narbolia è contenuto in una interrogazione indirizzata dal senatore del M5S Roberto Cotti ai ministri dello Sviluppo economico, delle Politiche agricole e dell’Ambiente.
Secondo il senatore, l’impianto fotovoltaico costituirebbe una evidente variazione d’uso dei terreni interessati e le coltivazioni previste, estranee alla produzione locale, risulterebbero, in base a recenti studi dell’Università di Sassari, di scarsa produttività perché l’orientamento delle serre è stato studiato per assicurare la massima produzione di energia e non certo per una remunerativa produzione agricola. Ai ministri interessati il parlamentare chiede anche se non ritengano doveroso intervenire per accertare eventuali inadempienze e relative responsabilità, se sia stata verificata la correttezza e le veridicità delle documentazioni presentate dalla Enervitabio per avere accesso ai contributi sulle energie rinnovabili, e quali misure intendano attuare per salvaguardare i valori paesaggistici e ambientali e l’uso agricolo del territorio interessato.