La bomba sganciata da Bruxelles sulla Flotta sarda voluta da Ugo Cappellacci infiamma la campagna elettorale. Così in serata il centrosinistra convoca i giornalisti per dire la sua sulla bocciatura dell’Unione Europea e la richiesta che la Saremar restituisca circa 10,8 milioni di euro. Francesco Pigliaru è lontano, ma fa arrivare comunque una battuta: “Un progetto costato 10 milioni di euro e che ha trasportato appena il 7% dei passeggeri transitati fra la Sardegna e la penisola: la giunta di centrodestra ha fallito anche sui collegamenti navali: detto, fatto e affondato. Il Centrosinistra attuerà una continuità territoriale senza monopoli investendo bene i soldi dei sardi”, ha assicurato il professore.
“Ci tenevamo a evitare che passassero le affermazioni ridicole che il presidente della regione da qualche settimana continua a utilizzare per presentare i suoi fallimenti”, ha detto il segretario regionale del Pd Silvio Lai. “Era ovvio che finisse così, parliamo di istituzioni europee dignitose, organizzate e attente alle regole, e quindi è chiaro che venga impugnata una iniziativa come quella della Flotta sarda, perché viola la normativa comunitaria sulla concorrenza”.
“La decisione di Bruxelles sulla Saremar e sulla flotta sarda, avrà uguali conseguenze anche sull’accordo Cin – Tirrenia” ha aggiunto ancora il segretario democratico. “Segnalo che quella vendita è stato fatto consenziente e silente la regione guidata da Cappellacci, quando ministro era Matteoli e presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Noi saremo felici se l’Unione europea boccerà anche quell’accordo, pensiamo che anche lì andasse fatta la gara europea”.
“Chi pagherà i costi di questa multa? Bruxelles li chiederà allo stato italiano, che si rivarrà sulla Sardegna”, conclude Lai. “Io spero che la Corte dei Conti chieda il conto agli amministratori, e in particolare il presidente Cappellacci e l’assessore ai trasporti, il sardista Christian Solinas. Sui sardisti aggiungo che continuano a perseguire obiettivi forse giusti per la Sardegna, ma con i compagni di strada sbagliati ossia il centro destra”.
“Sono cinque anni che corriamo dietro a provvedimenti spot”, ha aggiunto Francesco Agus, esponente e candidato di Sel. “Si è parlato di flotta sarda per anni, i risultati sono quelli che vediamo. Gli errori di Cappellacci sono talmente gravi e palesi che pensare che l’Europa, in base a chissà quali complotti europei, ce l’abbia con la Sardegna, è un’idiozia. La normativa europea è chiara, non poteva che dare questi risultati. Purtroppo per loro, a ridosso della Campagna elettorale è arrivata la doccia fredda”
“Il centro sinistra non ha alcuna voglia di rifare una Flotta sarda”, ha spiegato il socialista Simone Atzeni. “Il concetto chiave è che noi, essendo in un’isola, abbiamo il diritto di spostarci come gli altri cittadini europei. Per noi il modello ideale è la tariffa unica, interpretiamo la continuità territoriale come un ponte, spostarsi per i sardi è un diritto di cittadinanza, farci raggiungere dal resto del mondo è un fattore di competitività. Faremo quello che possiamo permetterci, il bilancio della regione oggi è assolutamente illegibile”.
“L’approccio alle questioni che riguardano la continuità territoriale non può essere di ribellismo”, ha aggiunto Salvatore Melis dei Rossomori. “La via non può essere violare tutte le norme, inventarsi una procedura perché poi il risultato è nullo e chi paga sono i sardi. In Sardegna dobbiamo riaprire una trattativa con l’Italia e con l’Europa per ricontrattare con l’Italia e con l’Europa la copertura dei costi, che non possono essere tutti a carico della regione”.
Cristiano Bandini
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