Dalla sigla indipendentista Liberu (Lìberos Rispetados Uguales) arriva piena solidarietà a Pierluigi Caria, il giovane nuorese al centro di un’inchiesta per terrorismo internazionale considerato un foreign fighter. Oggi è scattato il sequestro preventivo del passaporto e alcune perquisizioni tra Cagliari e Nuoro su altri due sospetti (indagini della Polizia e della Digos di Nuoro, coordinate dalla Dda di Cagliari). Così si legge in una nota diffusa su Facebook: “Liberu esprime sdegno e preoccupazione per l’ennesima azione repressiva della polizia politica italiana a danno di indipendentisti e di antimperialisti. Nello specifico, come si apprende da fonti giornalistiche, un indipendentista sardo, Pierluigi Caria, sarebbe stato accusato assieme ad altre due persone di aver sostenuto i combattenti curdi dell’YPG”. Liberu contesta la ricostruzione della Polizia e della Digos di Nuoro che segue l’inchiesta con il coordinamento della Dda di Cagliari: “Ma in Sardegna si conoscono bene i sommari metodi investigativi della polizia politica e l’abitudine di spacciare le ipotesi per “prove”, per cui innanzitutto dubitiamo fortemente della stessa fondatezza dell’accusa ed esprimiamo sconcerto per l’imputazione di “terrorismo” che viene mossa. Noi crediamo che sia assurdo accusare una persona, chiunque essa sia, di “terrorismo” per l’ipotesi che abbia potuto aiutare i curdi che a migliaia hanno perso la vita combattendo contro i terroristi dell’Isis”. Da qui addirittura, secondo il partito “lo sconfinamento nell’assurdo”. In chiusura: “A questo punto pare di capire che la repressione politica sposti l’asse dalla consueta pratica dell’illazione, a quella dell’assurdo: si accusano di terrorismo i nemici dei terroristi, si colpisce chi colpisce i terroristi”.