In base agli ultimi dati ufficiali, solo il 55% dei Comuni sardi (208 su 377) avrebbe adempiuto all’obbligo di legge, contro una media nazionale del 76%. La Sardegna, quindi, occupa il ben poco lusinghiero quart’ultimo posto della classifica nazionale delle regioni i cui Comuni si sono dotati di Piani di emergenza comunale, redatti secondo criteri e modalità stabilite dal dipartimento della Protezione Civile e dalle Giunte regionali. Lo denuncia il senatore del Movimento 5Stelle, Roberto Cotti, che ha sottoscritto un’interrogazione in cui chiede al Presidente del Consiglio dei ministri “di assicurare la piena attuazione della pianificazione comunale di emergenza sul territorio nazionale e la sua conoscibilità da parte dei cittadini”.
“La cosa più incredibile – ha detto Cotti – è che dall’elenco dei Comuni della Sardegna siano assenti importanti località. Solo restando alla Provincia di Cagliari, non può che notarsi come all’appello manchino – tra i tantissimi – i comuni di Sarroch, Teulada, Villaputzu, dove pure i contesti ambientali, industriali e militari potrebbero essere coinvolti da emergenze e/o calamità e quindi suggerire maggiori precauzioni, con strumenti subito disponibili e operativi per prevenire calamità”.