Domani in commissione Bilancio comincia il cammino della legge Finanziaria regionale e, con esso, la campagna elettorale del governatore Ugo Cappellacci che ormai punta con decisione alla riconferma. Un obiettivo che solo pochi mesi fa appariva irrealistico e velleitario è diventato possibile dopo il risultato delle Politiche. Il centrodestra conta sul reciproco annullamento del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle e su un ‘sorpasso in basso’.
Il disegno di legge della Finanziaria dovrebbe concludere in suo iter in due settimane. A parte il prevedibile assalto degl interessi locali, dovrà fare i conti con la possibilità tecnica di aggirare il patto di stabilità e di spendere un miliardo e 200 milioni di euro in più. Alle risorse ‘aggiuntive’ che verrebbero dallo sforamento dei limiti del patto, Cappellacci ha ancorato non solo il suo programma di fine legislatura, ma addirittura la possibilità di pagare gli stipendi dei dipendenti regionali.
Una partita, secondo l’opposizione, molto azzardata. Che determina il rischio di subire sanzioni molto pesanti. Con l’obbligo di congelare le spese correnti ai livelli medi dell’ultimo triennio, il divieto di indebitarsi per fare investimenti e il blocco di qualunque tipo di assunzione. “Non potremmo neppure assumere gli stagionali per la campagna antincendio”, ha di recente dichiarato a L’Unione sarda l’ex parlamentare democratico Giulio Calvisi.
Il problema è che quel miliardo e 200 milioni non è ancora disponibile. E, al di là delle buone ragioni della Sardegna e delle concreta possibilità che vengano riconosciute, per disporre oggi di quella somma ci sarebbe solo un modo: contrarre un mutuo e accollarsi ulteriori interessi. Una soluzione che secondo le opposizioni potrebbe determinare una situazione esplosiva (“Cappellacci faccia attenzione perché questa storia è nitroglicerina”, ha detto Calvisi) col rischio per la Sardegna di dover pagare sia gli interessi sul mutuo, sia le sanzioni.
Ma è proprio questo il percorso ipotizzato dalla giunta Cappellacci: se la risposta di Roma dovesse essere negativa, “in Finanziaria è prevista la possibilità di contrarre un mutuo per coprire l’importo degli investimenti”, ha già chiarito il capogruppo del Pdl al Consiglio regionale Pietro Pittalis.
All’utilizzo del miliardo e 200milioni, la Finanziaria che da domani andrà all’esame del Consiglio subordina una serie di provvedimenti molto popolari e di grande impatto mediatico e propagandistico, quali la restituzione dell’Imu alle famiglia meno abbienti e l’istituzione di un sorta di ‘reddito di cittadinanza’ (con l’utilizzo della moneta virtuale Sardex) per i giovani disoccupati.
Lo scenario che si prospetta è il seguente: nel caso in cui lo ‘sforamento’ determinasse un conflitto col governo centrale, sarebbe attribuita “a Roma” il mancato rispetto delle promesse e assisteremo a una campagna elettorale del centrodestra in chiave quasi indipendentista. Una linea della quale il capolista alla Camera per il Pdl alle ultime Politiche, Mauro Pili, si è già fatto nei mesi scorsi sostenitore. Non a caso accentuando il suo conflitto col governatore Cappellacci.
N.B.