Centro democratico addio, Roberto Desini passa al Partito dei Sardi

Il Partito dei Sardi cresce in Consiglio regionale con l’ingresso di Roberto Desini, proveniente dal Centro democratico, ed è pronto a far “pesare” la propria forza con gli alleati in vista della verifica politica e del prossimo rimpasto in Giunta. Il segretario nazionale Franciscu Sedda precisa che non si tratta di chiedere poltrone in più, ma di portare avanti con più forza i temi del sovranismo e dell’autodeterminazione. Certo è che il peso specifico del PdS è cambiato e con Sel rappresenta la seconda forza della coalizione dopo il partito di maggioranza relativa, il Pd: una constatazione che verrà messa sul piatto già da venerdì 23 nel prossimo vertice convocato alle 13 dal presidente della Regione Francesco Pigliaru. Almeno per il momento gli equilibri interni nel Consiglio regionale non cambieranno: Desini rimarrà capogruppo di Sovranità democrazia e Lavoro composto dai quattro esponenti del PdS, Desini, Augusto Cherchi, Gianfranco Congiu e Piermario Manca, oltre ad Anna Maria Busia di Centro democratico.

In questo momento c’è anche da decidere i nuovi incarichi interni al Consiglio ed è probabile che anche in questo caso il PdS possa dire la propria. Non meno importante è il rinnovo degli organi statutari dell’Anci Sardegna: il PdS conta diversi amministratori tra le sue fila e potrebbe esercitare una certa influenza sul voto finale per individuare il presidente successore di Pier Sandro Scano. Secondo Sedda, il partito “cresce in qualità e quantità: più forti siamo noi più forte è la Sardegna. Il percorso che ci ha portato a questa giornata è di condivisione e iniziato da lungo tempo. Il partito sta crescendo non solo in Consiglio ma anche nella società sarda e questi segnali di cambiamento li metteremo sul tavolo”. Desini, che porta in “dote” i suoi 1.572 voti presi nel 2014, ha ricordato i suoi trascorsi politici (prima in Sdi, poi Italia dei Valori e quindi Cd), ha ribadito che la sua è una scelta politica e non deriva da questioni personali: “alle elezioni amministrative mi sarei aspettato una convergenza tra Cd e PdS invece così non è stato e dopo la mozione congressuale non ho avuto risposte sul percorso che avremmo dovuto fare assieme”. Congiu ha confermato che gli assetti interni al gruppo verranno lasciati intatti e Manca ha confermato che potrebbero esserci altre adesioni. Infine Cherchi ha chiosato: “Per fortuna gli uomini sono più veloci dei partiti”.

 

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