“Gli incendi a Capo Frasca sono stati due”, non uno. Il primo è divampato “mercoledì il 3 settembre alle 13,35 e ha interessato un ettaro. Il 4 settembre, alla stessa ora, è scoppiato un secondo rogo che ha bruciato 25 ettari di macchia mediterranea. Entrambi gli incendi sono stati causati da un’esercitazione dell’aviazione tedesca”. A rivelarlo è il governatore Francesco Pigliaru, che alle 16,15 ha cominciato il suo discorso in Consiglio regionale citando l’ex presidente sardista Mario Melis, “il quale nell’81 diceva che la Sardegna paga un prezzo troppo alto per la pace”, in termini di territorio occupato dai poligoni. Pigliaru ha anche spiegato che per i due interventi, entrambi fatti dal Corpo forestale, la Regione ha speso 20mila euro e si tratta di “un costo che fattureremo al ministero della Difesa, al netto del danno ambientale”. Pigluiaru ha poi confermato che chiederà “subito la dimissione del poligono di Capo Frasca” e in seconda battuta quella “della base di Teulada”.
Ha parlato per un quarto d’ora, Pigliaru, chiarendo un dettaglio sostanziale: “Noi con lo Stato abbiamo aperto da subito uno scontro istituzionale sulle servitù rinunciando a firmare il protocollo alla Conferenza nazionale e continueremo a dare battaglia fino a quando il ministero della Difesa non farà alla Regione una proposta chiara e precisa. Non siamo disposti a fare passi indietro né concessioni. Sappiamo bene che non è possibile ottenere subito la dismissione totale della basi, ma serve definire un percorso per arrivare al totale smantellamento di Capo Frasca, nell’immediato, e poi del poligono di Teulada”.
Pigliaru ha poi riferito all’Aula di aver ricevuto risposta dal ministro Roberta Pinotti che “ringraziamo per la celerità, ma abbiamo anche capito che lo Stato sta sottovalutando la portata del problema. Invece, i due incendi di Capo Frasca, accaduti in altrettanti giorni, dimostrano che esiste un conflitto di interessi tra sviluppo civile e strategia militari”. Il presidente non esclude di valutare “tutte le strade possibili, compresa la richiesta di riesame al Consiglio dei Ministri del provvedimento di impiego dei poligoni sardi nel secondo semestre 2014, per l’alto e acclarato pericolo di roghi e per le popolazioni”. Secondo Pigliaru, infatti, “le norme antincendio devono valere anche per i militari”. La Pinotti ha comunque accolto una prima proposta della Regione: “Ci è stata confermata la sospensione delle esercitazioni fino al 15 settembre”, almeno a Capo Frasca.
Al governo di Matteo Renzi, arriva anche un altro messaggio preciso: “Per la prima volta – ha aggiunto Pigliaru -, visti i 26 lanci di acqua fatti a Capo Frasca dagli elicotteri del Corpo forestale, possiamo dire che la Regione c’era. E la nostra conoscenza di quanto è accaduto la faremo valere in tutte le sedi per arrivare a raggiungere l’obiettivo che ci siamo posti a inizio legislatura, cioè la graduale riduzione delle servitù militari in Sardegna”. Il governatore, che ha bollato i due incendi di Capo Frasca come “episodi gravi”, ha chiarito pure il rapporti esistenti all’interno della Nato: “Per esercitarsi in Sardegna, l’aviazione tedesca paga lo Stato italiano, ma quei soldi non vengono poi girati alla Sardegna, sebbene i voli avvengano nella nostra Isola”.
Pigliaru ha spostato lo sguardo su Santo Stefano dove i sommergibili della Us Navy trovavano riparo. “Il 3 marzo scorso – ha ricordato il governatore – è scaduta la convenzione di servitù sull’isola dell’arcipelago maddalenino. Nemmeno in questo caso siano disposti a rivedere l’accordo: per noi è scaduto e ciò significa che Santo Stefano è nostra a tutti gli effetti”.
Alessandra Carta
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