Capo Frasca, durante l’incendio esplosioni a raffica

Giovedì, a Capo Frasca, è stata raffica di esplosioni. La giunta Pigliaru, intanto, ha avviato due istruttorie per ottenere la vigilanza diretta dei poligoni.

A Capo Frasca non c’è stata una sola esplosione. Nel poligono di tiro a fuoco area-terra e mare-terra, dove si esercitano le aeronautiche e le marine Nato, si sono contentate deflagrazioni a raffica. Probabilmente di bombe “dormienti” che il fuoco di giovedì ha risvegliato una dopo l’altra. E stavolta non sarà difficile dire quanti scoppi ci sono stati, e a che ora. Perché a Capo Frasca era in volo un elicottero del Corpo Forestale che aveva in Gps in funzione e ha registrato e localizzato le esplosioni.

Dunque, c’è un report atteso in Regione, un report del Corpo forestale che potrà svelare prima di tutto il reale livello di contaminazione nel poligono di Capo Frasca: sono 14 chilometri quadrati nel Comune di Arbus, tutto blindatissimo e costantemente vigilato dalla 123ª Squadriglia radar remota dell’Aeronautica militare, quella che ha il compito di informare le sale operative della Difesa aerea e i caccia del Reparto sperimentale e di standardizzazione al tiro aereo (Rssta) che fanno base a Decimomannu.

Insomma, uno scenario di guerra e inquinamento che rischia di incrinare i rapporti tra Regione e Aeronautica, profilando un conflitto delicatissimo. La cartina di tornasole arriva dai movimenti gestiti proprio dal presidente Francesco Pigliaru a incendio appena esploso, visto che il governatore è stato subito informato dal Corpo forestale, a sua volta chiamato in soccorso dal personale del poligono.

Quando a Capo Frasca, giovedì, stavano andando in fumo 25 ettari, il presidente ha contattato gli assessori chiedendo loro di raccogliere quanti più dati certificati possibili. La Giunta si è quindi data appuntamento a venerdì mattina: Pigliaru era a Roma per un impegno istituzionale, i lavori li ha presieduti il vicepresidente Raffaele Paci, titolare della Programmazione.

La linea dura dell’Esecutivo non è tardata a emergere: sono già state avviate due istruttorie perché la Regione si vuole garantire la vigilanza diretta delle basi. Una proposta, al vaglio dell’Ufficio legale, l’ha fatta l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda per assegnare al Corpo forestale la possibilità di istituire un presidio quotidiano in tutti i poligoni. La seconda istruttoria è la linea di Cristiano Erriu, il titolare degli Enti locali che ha proposto di affidare la vigilanza delle aree militari anche ai Comuni, attraverso l’impiego di vigili urbani e barracelli.

L’appuntamento politico che darà la misura esatta sul livello di tensione tra Regione e ministero della Difesa è fissato per martedì, dalle 16, quando è convocata la seduta straordinaria del Consiglio regionale, come chiesto ieri da Pigliaru al presidente dell’Aula Gianfranco Ganau. E non si esclude che già in quella occasione il governatore avrà in mano il report del Corpo forestale, una relazione dettagliata su cosa è davvero successo giovedì a Capo Frasca, un resoconto non filtrato che dovrebbe andare ben oltre le rassicurazioni miliari.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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