L’incendio nel poligono di Capo Frasca ha riacceso l’agone politico dopo la pausa estiva e domani, quando il governatore Francesco Pigliaru riferirà in Consiglio regionale, c’è da attendersi un nuovo scontro tra gli schieramenti che riguarderà tutta la partita delle servitù militari in Sardegna.
Oltre al fatto contingente, infatti, il tema cardine – posto dallo stesso Pigliaru alla conferenza nazionale di Roma con la mancata firma sull’intesa con il governo – è quello del vincolo eccessivo imposto alla Sardegna, che ospita il 70 per cento dei poligoni militari presenti in Italia. E mentre continuano le denunce del deputato di Unidos, Mauro Pili, con un nuovo sopralluogo a Capo Frasca, il presidente della Regione chiede ora lo stop alle esercitazioni durante il periodo estivo, anticipando l’inizio al primo giugno e posticipando la conclusione al 30 settembre. Una richiesta che è arrivata anche dai sindaci e dagli operatori turistici delle aree limitrofe alle basi militari.
Domani pomeriggio in Aula, la maggioranza di centrosinistra è pronta a ribadire i contenuti dell’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio il 17 giugno scorso, subito dopo l’audizione del governatore in Commissione Difesa della Camera. Un documento in cui si pone l’obiettivo di una “graduale dismissione dei poligoni e il loro superamento dal punto di vista economico, sociale ed ambientale, assicurando il mantenimento dei livelli occupazionali esistenti”. Il centrodestra si riunirà domani, in tarda mattina, per decidere il dà farsi: non è escluso che possa presentare un proprio ordine del giorno.
L’opposizione chiede “azioni risarcitorie”. “Il presidente Pigliaru promuova tutte le azioni risarcitorie e ripristinatorie possibili per i danni causati dall’incidente di Capo Frasca”. Lo chiede il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, auspicando che domani il governatore durante le sue comunicazioni in Aula assuma impegni precisi in tal senso. “Un’isola che ogni anno lotta contro la piaga degli incendi – attacca l’esponente dell’opposizione – non può certo tollerare che le fiamme siano appiccate da un’attività autorizzata dal Governo, in spregio alle richieste della Regione di maggiori garanzie in ordine alla sicurezza e alla tutela dell’ambiente e con il parere contrario del Comitato paritetico. Dopo il caso Capo Frasca – prosegue Pittalis – suonano come una beffa le parole pronunciate dal ministro Pinotti l’11 giugno in Commissione Difesa riguardo alla tutela dell’ambiente, alla lotta agli incendi e per il controllo del territorio. Così come appare sfacciato l’atteggiamento dello stesso ministro, che non ha manifestato neppure un minimo cenno di rammarico per l’accaduto”. “L’indignazione e la denuncia politica non bastano più – concude il capogruppo di Fi – è il momento di chiamare chi ha sbagliato a rispondere dei propri errori”.