Fa quadrato intorno al sindaco, la maggioranza che guida Cagliari. Massimo Zedda è stato rinviato a giudizio per la nomina di Marcella Crivellenti all’Ente lirico. L’accusa è abuso d’ufficio, ciò che per la legge Severino implica la decadenza dall’incarico in caso di condanna. Ma il centrosinistra, al momento, non sembra porsi il problema di uno scenario complicato. Ovvero: Zedda, come fa notare il consigliere del Pd, Davide Carta, “è il candidato naturale” della coalizione per le Comunali 2016, sebbene “previa una indispensabile verifica dei risultati a fine consiliatura – sottolinea Carta – e l’impostazione di un nuovo programma e della struttura di governo”. Ma se tra un anno e mezzo il processo non sarà concluso, la maggioranza dovrà valutare se correre (o meno) il rischio di lanciare di nuovo nell’arena elettorale un primo cittadino che rischia di essere mandato a casa dalla Procura.
Carta disegna il quadro politico di via Roma con una premessa: “È prematuro fare previsioni a distanza di così tanti mesi dall’appuntamento con le urne. Di certo, ci dispiace per Massimo e gli siamo umanamente vicini. Anche perché, per noi, il rinvio a giudizio non costituisce elemento di condanna“.
Insomma, posizione chiara, quella del Pd che “adesso è davvero molto concentrato a raggiungere il massimo dei risultati nella consiliatura”, continua Carta, “e i risultati stanno iniziando a vedersi e altri arriveranno nei prossimi mesi. Il gruppo Pd è unito e con il congresso abbiamo un nuovo slancio per svolgere un ruolo di primo piano nella guida dei processi politici dell’amministrazione, con un approccio più orientato ai problemi della città, mettendo in campo una maggiore capacità di ascolto dei cittadini e delle rappresentanze sociali.”
A leggere in filigrana la mappa degli assetti politici in Municipio, è chiaro che da Carta non sarebbe potuto arrivare un commento diverso. Equilibratissimo. Non fosse altro che dopo la partenza rissosa, Zedda e il resto della maggioranza piddina hanno lavorato di cesello per stabilizzare la coalizione. E vien da sé che, in questo scenario, la ricandidatura del vendoliano sarà tanto più probabile, quanto più il Partito democratico manterrà l’unità al proprio interno.
Infatti: le diverse componenti del Pd che attualmente guidano il partito, sono rappresentate in Giunta. Barbara Argiolas, titolare delle Attività produttive e del Turismo, è la soriana per eccellenza, da cugina dell’eurodeputato-segretario regionale. Ma da Sardegna democratica, il movimento dell’ex governatore, arriva pure Mauro Coni, assessore Infrastrutture e Trasporti. Soriano è pure Paolo Frau che in Giunta ha la delega all’urbanistica. Poi ecco Luigi Minerba dei Servizi sociali: nomina tecnica, la sua, ma politicamente è vicino all’area di Paolo Fadda. Luisa Anna Marras, vicesindaco e titolare dei Lavori Pubblici e Patrimonio, è una invece fedelissima di Antonello Cabras. Infine Anna Paola Loi, assessore agli Affari generali, è la lettiana di via Roma.
Le poltrone degli enti controllati (o partecipati) dal Comune non seguono una logica diversa: la presidenza del Ctm, l’azienda del trasporto pubblico, ce l’ha Roberto Murru, indicato dall’ex consigliere regionale Marco Espa, di stretta osservanza soriana, e da Fabrizio Rodin, presidente piddino della commissione comunale alle Politiche sociali. Al Consorzio industriale Casic c’è Tore Mattana, un fedelissimo di Cabras.
Carta, lettiano pure lui ma con consensi allargati al perimetro dell’ex premier – è anche è fresco di elezione nella nuova Assemblea sarda del Pd da capolista a Cagliari nella lista Soru – regala comunque un colpo di scena finale. “Resta il fatto – osserva – che spetterà alla coalizione valutare se fare le primarie: sono uno strumento nella disponibilità di quanti si riconoscono nel centrosinistra e non solo nei gruppi dirigenti”.
Alessandra Carta
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