Blitz del Governo, Sanciu commissario dell’Autorità portuale nord Sardegna

Dopo aver aspettato in silenzio scrutando il fronte del porto, Fedele Sanciu ha messo a segno la sospirata conquista di una nuova poltrona.

Alla fine ce l’ha fatta. Dopo aver aspettato in silenzio scrutando il fronte del porto, Fedele Sanciu ha messo a segno la sospirata conquista di una nuova poltrona, dopo aver dovuto abbandonare obtorto collo quelle di presidente della (quasi) defunta provincia di Olbia-Tempio e di senatore: il trono è quello temporaneo di commissario dell’Autorità portuale del Nord Sardegna (Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres). Perché temporaneo? Per vari motivi.

Lo stratagemma tecnico è quello della durata della proroga concessa allo scaduto presidente attuale, Paolo Piro: pare che il termine di legge fosse 45 giorni. Dunque questa mattina il ministro dei Trasporti, il pidiellino Maurizio Lupi, ha firmato il decreto di nomina di un nuovo commissario, in attesa che vengano espletate le procedure di legge per il nuovo presidente. Il prescelto era il favorito: Fedele Sanciu. Ma dietro la nomina c’è ovviamente una questione politica: la nomina del commissario può essere fatta personalmente dal ministro, mentre quella del presidente necessita del via libera del governo con il benestare della Regione. La strategia è quella di mettere Sanciu con un piede dentro l’Autorità portuale, prima che il governo possa andare gambe all’aria per volontà di Silvio Berlusconi.

Pronta la reazione del centrosinistra, mentre Giovannelli prepara un ricorso 

Il centrosinistra è in fibrillazione. Il deputato del Pd, Giampiero Scanu, pare stia elaborando la strategia di guerra insieme con i vertici regionali del partito. Ci sarà una risposta dura per una vicenda che viene considerata un vero e proprio scandalo. Intanto emergono indiscrezioni dagli uffici legali del Comune di Olbia secondo le quali pare che il sindaco Gianni Giovannelli sia pronto a proporre un ricorso contro i criteri di nomina. Paolo Piro, il presidente dell’Autorità portuale scade domani a mezzanotte e per legge la sua proroga non è ulteriormente esercitabile. Dunque Sanciu entra negli uffici della Port Authority con un incarico provvisorio che punta a diventare definitivo.

La prima reazione furiosa alla nomina di Sanciu arriva da Andrea Viola, ex consigliere provinciale, renziano del Pd, nemico storico di Sanciu fin dai tempi della sua discussa presidenza dell’ente di via Nanni. “Lo Schettino gallurese dopo aver abbandonato la Provincia per i suoi interessi politici personali – spiega Viola – ora come se nulla fosse, nonostante non abbia alcun requisito, viene nominato addirittura commissario di un ente che richiederebbe almeno un minimo di esperienza in materia portuale. Si tratta di una vera e propria porcata – conclude – che mi sa di fine del governo di larghe intese per sistemare gli amici”.

Olbia, per il commissario dell’Autorità portuale basta la licenza media 

Può il commissario e probabile futuro presidente dell’Autorità portuale del Nord Sardegna avere la licenza di terza media? Nella rincorsa a nuovi criteri di meritocrazia per rilanciare le istituzioni, può un presidente dell’Autorità portuale del Nord Sardegna avere come unico requisito quello di essere un (ex?) politico? Nell’abisso della logica e della legge, per non evocare ragioni “alte” e un po’ auliche come il dimenticato Stato di diritto, la risposta è sì. Scaduto il presidente dell’Autorità portuale del Nord Sardegna, Paolo Piro, la Port Authority rappresenta, come è facile immaginare, un importante centro di potere. Per prima cosa, in tempi di carestia, c’è lo stipendio: emolumenti che in un anno sfiorano i 200 mila euro lordi. Un bel gruzzolo. L’Autorità portuale del Nord Sardegna ha 37 dipendenti, cresciuti negli ultimi anni in modo inversamente proporzionale ai passeggeri, calati di oltre un milione. Il candidato più accreditato per la successione di Piro è Fedele Sanciu, ex senatore e presidente della Provincia decaduto per autodichiarazione di incompatibilità ratificata dal Consiglio dopo tre anni passati a negarne la stessa esistenza. Il titolo di studio di Sanciu è la terza media. Nulla di male, ci mancherebbe, se non fosse che per l’incarico la legge prescrive, più o meno tassativamente, qualche requisito.

“Esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale”

La legge numero 84 del 1994 di riordino delle Autorità portuali, all’articolo 8 stabilisce i criteri di scelta del presidente dell’Authority. Dice la norma: “Il presidente è nominato, previa intesa con la regione interessata, con decreto del ministro dei Trasporti e della Navigazione, nell’ambito di una terna di esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale designati rispettivamente dalla provincia, dai comuni e dalle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, la cui competenza territoriale coincide, in tutto o in parte, con la circoscrizione di cui all’articolo 6, comma 7. La terna è comunicata al Ministro dei trasporti e della navigazione tre mesi prima della scadenza del mandato”. Bene. Un paio di considerazioni.

Provincia e Comuni di Olbia e Golfo Aranci: solo giochi della vecchia politica

Il primo paradosso è che la terna dei nomi sia stata presentata dalla Provincia di Olbia-Tempio. Ebbene, la legge lo prescrive. Ma si dà il caso che l’ente di via Nanni sia stato cancellato con un referendum sulla cui regolarità non vi sono mai state pronunce contrarie da parte di tribunali, Consulta o Suprema Corte. La clamorosa pigrizia attuativa di Consiglio regionale e giunta hanno partorito conseguenze al limite del ridicolo: quindi la Provincia indica la sua terna di nomi nonostante sia ancora in vita contro la legge. Quale terna? Il vice presidente facente funzioni Pietro Carzedda (di fede nizziana) non trova di meglio che indicare il suo ex presidente dichiarato decaduto (Sanciu), l’ex assessore comunale e consigliere provinciale dell’Udc, Gesuino Satta e il commercialista olbiese Libero Balata, indagato lo scorso febbraio nell’ambito di una inchiesta su una estorsione milionaria, per il reato in concorso di concussione, ai danni dell’industriale libanese-georgiano Manasir Ziyad. Le ultime due candidature, considerate di bandiera, lascerebbero strada libera per il parcheggio dell’ex senatore Sanciu all’Autorità portuale. Unico requisito: pare che Sanciu possieda uno yacht mica male.

Anche il Comune di Olbia, però, non si è distinto per brillantezza. Invece di una terna, Giovannelli ha deciso per un solitario. In beata solitudine, infatti, ha indicato Giorgio Spano, diploma di geometra convertito in una laurea breve in Urbanistica presa in età adulta. Che si sappia Spano non ha alcuna competenza in tema di trasporti, salvo che anche lui pare essere un provetto navigante (non solo della politica). Solo che la sua barca è a vela. Giovannelli, dunque, ha scelto solo lui, facendo saltare i nervi a mezza maggioranza, compreso il deputato e dominus della coalizione arancione, Giampiero Scanu. Tra i silurati c’era pure quel Ninni Chessa che all’epoca dell’allora Cines (il Consorzio industriale, ora Cipnes) aveva superato Giovannelli, allora candidato del centrodestra, nella corsa alla presidenza.

Il precedente di Cagliari: il medico Massidda batte il docente di diritto della navigazione Massimo Deiana

Un precedente in punta di diritto non conforta, tuttavia, chi contesta l’indicazione di Sanciu e ora la nomina a commissario che ha molte probabilità di trasformarsi in una durevole  investitura. Nella corsa alla presidenza dell‘Autorità portuale di Cagliari, Piergiorgio Massidda, allora senatore, di professione medico chirurgo plastico, superò l’altro candidato Massimo Deiana, docente di Diritto della Navigazione nella facoltà di Giurisprudenza dell’università di Cagliari. Difficile pensare che, in base all’articolo 8 della citata legge 84 del 1994, Massidda potesse avere maggiori competenze di Deiana. Solo che all’epoca si sostenne che il ruolo comportasse competenze non solo tecniche, ma anche gestionali: così il chirurgo Massidda, che aveva fatto parte da senatore della Commissione Trasporti, superò in titoli il tecnico Deiana.

La verità è che nel gioco delle poltrone Massidda, che aveva rinunciato obtorto collo a correre come sindaco di Cagliari, ottenne come risarcimento la sempre succulenta pietanza dell’Autorità portuale. E proprio Cappellacci fu l’artefice di quel gioco di prestigio che, a dirla tutta, dopo vari ricorsi presentati dallo stesso Deiana, vide la conferma di Massidda decretata dal Tar Sardegna. Ebbene, Sanciu risulta aver fatto parte della commissione Agricoltura ma aver anche presentato una interrogazione sul rincaro delle tariffe marittime da e per la Sardegna. Sarà sufficiente per fare curriculum?

Giandomenico Mele

 

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