Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, è appena arrivato a Cagliari dove nel palazzo della Prefettura presiederà un vertice sulla sicurezza in Sardegna. In particolare aprirà il tavolo sull’emergenza degli attentati contro sindaci e amministratori locali, come chiesto lo scorso 28 gennaio in una lettera congiunta firmata dal governatore Francesco Pigliaru e dal presidente dell’Anci, Pier Sandro Scano. Erano i giorni dell’ultimo attentato contro un sindaco sardo: un bomba era esplosa nell’ingresso della casa di Francesco Fois, primo cittadino di Bultei, nella zona del Goceano (Sassari). Prima ancora Fois aveva ricevuto minacce di morte. Da qui le dimissioni, poi ritirate grazie all’appoggio dell’Anci regionale che aveva ribadito l’allarme sugli amministratori soli di fronte al malessere di certi territori. Prima ancora era successo a Selargius, a Bonorva, a Ottana.
La denuncia. “Attendiamo di confrontarci con il responsabile del Viminale sul fenomeno degli atti intimidatori agli amministratori locali, anche perché si tratta del terzo ministro dell’Interno, dopo Maroni nel 2011 e Cancellieri nel 2013, che viene in Sardegna negli ultimi anni per esaminare il fenomeno e i risultati non sono pervenuti”, lo ha detto il presidente dell’Anci Sardegna, Pier Sandro Scano, prima di entrare in Prefettura a Cagliari per la firma sul Protocollo sulla sicurezza e legalità con il ministro dell’Interno, Angelino Alfano. “Davanti al triste primato della Sardegna con 136 episodi tra il 2013 e il 2014 – ha aggiunto Scano – vorremmo che questa di oggi non sia una cerimonia inutile, ma che si faccia sul serio per rafforzare l’intelligence e dare sicurezza a tutta la comunità, non solo ai sindaci”.
Il programma. Alfano fino alle 11.30 presiederà la riunione del comitato per la sicurezza con i quattro prefetti della Sardegna, i capi delle sei Procure della Repubblica, i quattro questori e i comandanti regionali dei carabinieri e guardia di finanza. Poi seguirà prevista la firma del protocollo sulla legalità. Il ministro Alfano arriva in Sardegna dopo il grido d’allarme degli amministratori locali da tempo vittime di attentati e intimidazioni. La riunione nel palazzo della Prefettura, molto attesa dai sindaci sardi che aspettano un rafforzamento delle misure per garantire loro sicurezza e incolumità.
I numeri, il triste record. L’isola, secondo dai dati della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno presentati al Senato, è al quarto posto in Italia per episodi censiti (10,8%) dal 1 gennaio 2013 al 30 aprile 2014; è, invece, al primo posto in Italia per numero di attentati ogni 100mila abitanti. Dal 1 dicembre 2013 al 30 aprile 2014 in Sardegna sono stati compiuti 136 atti intimidatori contro sindaci o consiglieri comunali e sono sette gli amministratori locali uccisi nell’isola dal 1974 al 2013. Ed è l’unica Regione in cui, per legge, è istituito un fondo per i familiari delle vittime addirittura dal 1998: sono stati già erogati tre milioni di euro.
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