“I lavoratori degli impianti chimici sardi sono discriminati“. La denuncia arriva dal parlamentare del Pd, Silvio Lai, che ha annunciato un’interrogazione in Senato (assieme ai colleghi Cucca e Angioni), rivolta ai ministri di Salute e Ambiente, sulla mancata inclusione dei siti sardi tra quelli contaminati dall’amianto. “Anche i lavoratori sardi affetti da patologie legate all’esposizione all’amianto e i familiari degli operai deceduti a causa delle stesse patologie devono poter contare sui benefici previdenziali e sulla tutela sanitaria, così come avviene per chi ha lavorato in altri stabilimenti della penisola”, scrive in una nota. Lai fa riferimento “agli operai del sito di Ottana, ma anche di quelli dell’ex Enichem di Porto Torres, del polo di Assemini e della Saras Chimici“.
Solo per Ottana, specifica, “si parla di 140 tonnellate circa di materiale estratto nei diversi reparti durante i lavori di bonifica, ma, nonostante questo, né Ottana né gli altri citati sono inclusi negli atti di indirizzo ministeriale”. Il senatore dem ricorda anche che “delle oltre 400 domande presentate all’Inail da ex operai colpiti da gravi patologie correlate all’amianto, nessuna sia stata accettata, a differenza delle 450 presentate dai lavoratori dello stabilimento di Pisticci Scalo, in provincia di Matera”. Il parlamentare sardo chiede, infine, “una verifica accurata della situazione attuale perché, nel caso, si effettuino ulteriori interventi di bonifica nei siti. Vogliamo che sia totale chiarezza sia per quanto riguarda l’esposizione all’amianto negli anni di attività degli stabilimenti sia riguardo ad eventuali ancora attuali pericoli per la salute dei cittadini che vivono nelle zone interessate”.