Un affitto da 834mila euro all’anno, Iva inclusa. È quanto paga Abbanoa per stare nella palazzina di viale Diaz a Cagliari, al civico 77. La proprietà è della Sedi srl, società a responsabilità limitata che fa capo a due azionisti. Uno è il notaio Alberto Floris, fratello dell’ex sindaco Emilio. Ma quella locazione d’oro sembra avere i mesi contati. Perché Paolo Maninchedda, l’assessore ai Lavori pubblici con la supervisione del servizio idrico, ha chiesto ai vertici di Abbanoa di sollecitare la Regione a trovare una diversa sistemazione.
Maninchedda, dunque, lancia la sua spending review in questo 2015 che sarà il primo anno senza patto di stabilità per il bilancio sardo. Ovvero, si potranno spendere tutti i soldi che vengono incassati. O risparmiati. Ciò vuol dire aumentare anche gli investimenti tagliando sugli sprechi. E per l’esponente della Giunta, a ben vedere, in cima alla lista dei costi inutili ci sono le locazioni passive. Non solo: la Regione, col 67 per cento di quote, è in Abbanoa l’azionista di maggioranza. Per questo è la prima ad avere voce in capitolo sull’alternativa a viale Diaz.
La lettera di Maninchedda sta girando in queste ore. Intanto è arrivata al tavolo dell’amministratore delegato Alessandro Ramazzotti, il manager nuorese richiamato dalla Lombardia proprio per rimettere a posto i conti di Abbanoa e salvarla addirittura da un fallimento che l’anno scorso sembrava vicino (attualmente invece l’esposizione bancaria è stata ridotta da 120 milioni a 90).
Di più: pare che l’assessore abbia chiara la strategia del risparmio. E in caso di immobili non disponibili da parte della Regione, per Maninchedda sarebbe più conveniente accendere un mutuo e pagare una rata a un prezzo inferiore rispetto all’attuale affitto annuale, piuttosto che stare appesi ad affitti a fondo perduto.
Su questo versante è piena la sintonia tra Maninchedda e il presidente Francesco Pigliaru. Il governatore, dal canto suo, si è già dimostrato sensibile sul tema, quando a fine dicembre ha dato mandato agli assessorati agli Enti locali e agli Affari generali di attivare le procedure perché Sardegnait lasci il complesso di Santa Gilla, proprietà dell’editore-imprenditore Sergio Zuncheddu che lo controlla attraverso la società ImmobiliarEuropea (qui la cronaca di Sardinia Post).
Maninchedda, di certo, la sua linea l’ha chiarita anche in una lettera interna scritta il 6 marzo scorso, in risposta alla direttrice del Servizio occupazione, Emerenziana Silenu. Per l’assessore la strategia del taglio sugli affitti va applicata senza deroghe. Come nel caso dell’assessorato al Lavoro che da via XVIII Febbraio potrebbe trasferirsi in via San Simone, sempre nel complesso di Santa Gilla. Ma se così fosse, per Maninchedda non si spezzerebbe la catena delle locazioni d’oro che sono un’uscita cospicua della spesa corrente, lì dove si deve intervenire per recuperare soldi da reinvestire.
Alessandra Carta
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