2) Lei è stata fra i fondatori della rete ” Liberos”. All’annuncio della sua candidatura ha lasciato il suo incarico in questa associazione per evitare equivoci e sovrapposizioni. Tuttavia, quando dirigenti di “Liberos” vengono intervistati su argomenti culturali non mancano di dichiararle il loro appoggio. Sicura che non sia una rete elettorale mascherata? E, sempre a proposito di “Liberos”: può dirci come sono stati impiegati i 100.000 euro che avete vinto? Può escludere che siano stati impiegati per attività (convegni, dibattiti, presentazioni di libri) a cui lei ha partecipato dopo la candidatura, ottenendo quindi maggiore visibilità? Può escludere questo o altri modi mascherati di finanziare la sua campagna elettorale?
“La stima personale degli amici di Lìberos, dei librai, dei lettori e degli editori che mi conoscono non rappresenta una “rete elettorale” più di quanto la rappresenterebbero i miei pazienti guariti se facessi la chirurga o i miei clienti soddisfatti se facessi la panettiera. Gli elettori dovrebbero preoccuparsi se le persone con cui ho lavorato parlassero male di me, invece che bene. L’attività culturale di Lìberos è sotto gli occhi di tutti ed è talmente evidente che è stata premiata come miglior progetto culturale italiano con i famosi 100 mila euro del premio Che Fare. Quei soldi sono – è bene ricordarlo – denari privati dell’associazione DoppioZero, non soldi pubblici, e vengono usati esclusivamenteper pagare la professionalità delle persone che organizzano l’attività di Lìberos, tra le quali non ci sono io, né ci sono mai stata. Il loro uso è monitorato dall’associazione finanziatrice DoppioZero e dai consulenti dell’associazione Avanzi e i risultati sono resi periodicamente pubblici nei report che compaiono sui siti Liberos.it e DoppioZero.com. Vorremmo tutti che i dirigenti di altri partiti che in queste settimane stanno ricevendo avvisi di garanzia per peculato potessero garantire ai sardi la stessa trasparenza sui soldi pubblici che io ho garantito su quelli privati finché sono stata presidente di Lìberos”.
3) Il segretario del suo partito, Franco Contu, ha un ruolo importante nel circuito di moneta alternativa “Sardex”, più volte indicato dalle cronache politiche ed economiche come possibile partner della Regione Sardegna in diversi progetti. Non ritiene che questo prefiguri un possibile conflitto di interessi? Come intende evitarlo?
“La Regione Sardegna è il primo datore di lavoro dell’isola: sarebbe ridicolo pensare che tutti quelli che operano in un’azienda che ha rapporti di servizio con la Regione non possano fare attività politica, tanto più quelli che hanno dato vita ad aziende pluripremiate per innovazione e impatto sociale. Franco Contu sarà segretario di ProgRes fino al congresso di dicembre e ha già annunciato al partito che non intende ricandidarsi, così come non è candidato alle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale, dove il conflitto di interesse ha ben altri interpreti”.