“Il Parlamento blocchi le forniture di armi all’Arabia Saudita, incluse quelle inviate dalla Sardegna, con un atto netto e formale”. L’appello a Camera e Senato viene lanciato da Reti e associazioni pacifiste durante la conferenza stampa indetta per presentare una proposta di mozione parlamentare e fare il punto sulla guerra nello Yemen, ormai sfociata un crisi umanitaria. Oltre ad Amnesty International, Archivio Disarmo, Banca Etica, focolarini, Medici Senza Frontiere e Rete italiana per il disarmo, presente anche il Comitato sardo per la riconversione della Rwm Italia, la società con sede legale a Ghedi, in provincia di Brescia, e stabilimenti tra Domusnovas e Iglesias da cui partono le bombe sganciate dai sauditi sullo Yemen, come attestano ormai numerose prove fotografiche.
Una settimana fa la nuova risoluzione di Strasburgo contro la guerra nello Yemen
La richiesta ai parlamentari italiani di bloccare l’export di armi all’Arabia Saudita e agli altri paesi del Medio Oriente segue a distanza di pochi giorni una risoluzione approvata dal Parlamento europeo di cui ha dato notizia il senatore M5s Roberto Cotti. Lo scorso 15 giugno, infatti, sulla scorta di quanto giù deliberato il 25 febbraio del 2016, Strasburgo ha chiesto di nuovo agli Stati membri di sospendere la fornitura di armi alla petromonarchia degli Al Saud.
Per il Sulcis-Iglesiente un’economia sana e pacifica
Arnaldo Scarpa del comitato per la riconversione della RWM si fa portavoce di un messaggio chiaro, ma rimasto finora inascoltato dalla politica: “Il territorio del Sulcis-Iglesiente chiede uno sviluppo sano, sostenibile e pacifico”, dice riferendosi alla riuscita manifestazione di Iglesias che ha visto migliaia di persone chiedere un nuovo corso per la fabbrica di bombe. E da appuntamento al Consiglio comunale aperto che l’amministrazione di Iglesias ha promesso di indire per discutere l’ampliamento degli stabilimenti RWM. Di recente, infatti, Armin Pappenger, ad del colosso tedesco Rheinmetall che controlla la società presente in Sardegna ha svelato che sono pronti 40 milioni di euro per investimenti sugli stabilimenti. Nello specifico, è prevista la realizzazione di un campo prove, una sorta di piccolo poligono per i test esplosivi e l’allestimento di un deposito in cui stoccare liquidi infiammabili.
Export da Domusnovas in crescita costante
Intanto, le esportazioni di armi vanno avanti a gonfie vele. Dopo il boom dello scorso anno, i primi dati relativi al 2017 diffusi dall’Istat mostrano che la sola Sardegna ha inviato armamenti ai sauditi per un valore di quasi 14 milioni di euro. Nei primi tre mesi del 2016, invece, l’export delle bombe made in Sardinia destinate a Riyadh si era fermato a 4,7 milioni di euro. Il primo trimestre del 2017, in termini percentuali, fa dunque segnare un aumento di oltre il 200% rispetto a quello del 2016.
Nello Yemen situazione critica
Spostando lo sguardo sullo Yemen, invece, emerge invece una situazione catastrofica, di vera e propria crisi umanitaria. Secondo Amnesty Italia, i morti civili sarebbero saliti a 4677. Oxfam Italia sottolinea, invece, che milioni di civili soffrono la fame. Nello Yemen, inoltre, imperversa un’epidemia di colera. Il problema, spiega Medici Senza Frontiere è che “lì manca tutto quello che serve per bloccarla, come acqua pulita e sapone”.
P. L.