Come metterci in contatto con la divinità interiore, prolungare la nostra vita e far parte addirittura della Luce Vera? Come raggiungere la felicità insieme a uno stato di salute perfetta? Due signori che hanno avuto la rivelazione niente meno che da Horus ce lo insegneranno domenica a Paulilatino: il corso ‘Attivazione della ghiandola pineale, chiave di manifestazione del nostro sé divino’ in programma al pozzo nuragico di Santa Cristina tra le 10 e le 18 è presentato proprio come momento per risvegliare la ghiandola considerata ‘testimone della divinità interiore’ atrofizzata e intorpidita dalla nostra vita terrena.
E pazienza se per la scienza ufficiale la pineale, che si trova alla base del cranio, è una ghiandola endocrina che produce melatonina e regola i bioritmi del corpo: secondo alcuni cultori di parapsicologia è invece una sorta di terzo occhio che ci permette di fare viaggi astrali, viaggi nel passato e addirittura controllare i pensieri degli altri (la fonte di questa interpretazione è un blog che si chiama ‘la pazienza è finita’).
Al suo risveglio in vista della felicità è dunque dedicato l’incontro in programma domani a Santa Cristina: “Il corso – si legge nella presentazione – ha l’obbiettivo di indurci a trascendere la nostra normale condizione umana. Esistono molti livelli di coscienza, ed essi sono caratterizzati da una particolare percezione del mondo, che si traduce in realtà quotidiana proiettata e poi vissuta. Più è elevato il nostro livello di consapevolezza, migliore sarà la nostra vita. La ghiandola pineale è il testimone della nostra divinità interiore. Nella sua attivazione sono racchiuse immense potenzialità, quali la creazione di realtà grazie alla pinealina, che aumenta la coerenza quantistica. Ma questa straordinaria ghiandola non si limita a questo: infatti può garantire uno stato di perfetta salute al corpo fisico, ed un prolungamento della vita inimmaginabile. In questo incontro analizzeremo nel dettaglio le sue funzioni, le sue caratteristiche, il suo rapporto con la risonanza Shumann (quindi Madre Terra) e la sua profonda connessione con il Sole”.
Tutto questo benessere non è gratis: dalla segreteria organizzativa ci fanno sapere che si può partecipare al corso dei maestri Emiliano Soldani e Fabio Azzalina per la cifra di 80 euro. Piccolo sconto per chi rinuncia alla fattura, in questo caso la lezione costa solo 55 euro. I soldini andranno alla società ‘La Settima Soglia’, fondata da Soldani e Azzalina nel 2011: “La sua nascita – si legge nel sito web della società – è stata comunicata da Horus nel 2010, sul litorale di Ravenna. Le disposizioni sono state molto precise: i fondatori avrebbero condiviso un percorso iniziatico di risveglio, chiamato La Settima Soglia, la via di ritorno all’Uno, poiché nell’ambito di tale percorso si sarebbe dovuta manifestare maestria dei piani di realtà invisibile, procedendo per 7 gradi iniziatici, concretamente veicolati attraverso i corsi principali. È stato poi passato tramite canalizzazione il simbolo che porta l’energia del progetto”. I due maestri, che oltre a Horus dichiarano di ispirarsi a Cristo, Maddalena, Buddha e Iside, saranno quindi nell’isola per un’esperienza annunciata come imperdibile.
A fare da sfondo per le lezioni sarà il pozzo di Santa Cristina: un prezioso testimone dell’architettura nuragica e delle genti che qui si incontravano tremila anni fa per rituali sacri e celebrazioni collettive. Come è possibile che la Soprintendenza Archeologica abbia concesso lo spazio per un evento simile, e per di più a scopo di lucro? Gli archeologi sono dubbiosi sull’opportunità di ospitare il corso proprio in uno dei siti più belli dell’isola: “Lascia quantomeno perplessi l’associazione tra i siti del nostro patrimonio archeologico, che ricercatori professionisti si impegnano ad analizzare con rigore metodologico e con un serrato confronto con la comunità internazionale degli studiosi, e iniziative di cui non sono chiare le basi scientifiche – commenta Fabio Pinna, ricercatore e professore aggregato di Archeologia Medievale all’Università di Cagliari – Non credo che ospitare eventi suggestivi di questo tipo giovi neppure alla valorizzazione dei luoghi della nostra storia, che ha bisogno, piuttosto, di essere fortemente ancorata ad una ricerca seria, in grado fin d’ora di fornire notizie interessanti per un ampio pubblico”.
Più dure le parole di Marcello Madau, archeologo sassarese: “Succede quello che succede in molti altri posti, d’Europa e d’Italia. La subcultura dell’esoterismo di effetto, di ciarlatani e guaritori che conoscono i veri segreti dell’archeologia e, attraverso portali e blog, si autodefiniscono alternativi’ alla scienza ufficiale… Altro che valorizzazione dell’identità: mi sembra omologazione agli elementi più bassi del mercato del tempo libero. In ogni caso, siamo nella normalità dell’omologazione da mercato e da televendita, anche molto colonialista. Quello che manca, fra tagli ai fondi pubblici è una linea culturale, e anche istituzionale, perché questi luoghi siano valorizzati con rigore, e scelte conseguenti che favoriscano un processo di qualità nell’offerta”.
N.B.