La legge urbanistica approda in Aula a quattordici mesi dal primo passaggio in commissione. Oggi, prima di passare all’esame della mozione di censura contro l’assessore alla Sanità Luigi Arru, sono state illustrate le relazioni di maggioranza e minoranza. “L’approvazione del ddl Erriu porta a compimento un disegno di complessiva riforma della disciplina del governo del territorio e delle norme di tutela paesaggistica iniziato con l’approvazione del Piano paesaggistico regionale”, ha premesso il presidente della quarta commissione e relatore di maggioranza, Antonio Solinas (Pd). Che ha poi ripercorso le fasi che hanno portato il provvedimento in Consiglio regionale: dalla prima istruttoria della commissione nel luglio del 2017, passando per le audizioni degli ordini e collegi professionali, delle associazioni ambientaliste, sindacali, datoriali, dei lavoratori e delle associazioni dei Comuni, sino alle conferenze organizzate dalla Giunta in tutta l’Isola e alle modifiche finali apportate dalla commissione.
I punti più importanti della legge: gli stanziamenti previsti a favore dei Comuni per adeguare gli strumenti urbanistici comunali al Ppr, la semplificazione delle fasi di adozione dei Puc, gli ampliamenti volumetrici delle strutture ricettive esistenti nella fascia dei 300 metri. Altro punto nodale, la disciplina dell’agro e se sia legittimato a edificare l’imprenditore agricolo professionale o meno: “la Commissione – ha precisato Solinas – ha ritenuto di dover privilegiare la figura del semplice imprenditore agricolo per garantire l’afflusso di capitali privati nell’agricoltura e il presidio umano nelle campagne”. Il relatore di minoranza, Antonello Peru (Fi), ha contestato l’impianto della legge. “Il ddl Erriu – ha spiegato – non rende più semplice l’adozione dei Puc, anzi la complica, fa troppo poco per il settore turistico”. D’altra parte, ha aggiunto, “il governo del territorio non può ridursi ad una eco del piano paesaggistico”. La discussione dei 90 articoli del testo riprenderà martedì 25 settembre.
“Se le regole chiare e semplici per il governo del territorio, promesse dal candidato presidente Mario Puddu, sono in linea con quanto il governo nazionale sta proponendo per attuare l’annunciato ‘cambiamento’, per la Sardegna si aprirebbe, in caso di vittoria del M5S alle prossime elezioni regionali, un periodo di vuoti proclami e mancate risposte, accompagnati magari da baldanzosi e minacciosi annunci ‘di andare al di là delle regole’. Nella foga di una campagna elettorale un po’ troppo anticipata, Mario Puddu parla di un testo non letto o letto molto male”. Così l’assessore dell’urbanistica Cristiano Erriu replica alle accuse dell’esponente del M5S.
“Tutto il testo unico in discussione in Consiglio – prosegue Erriu – è costruito avendo come riferimento proprio il Piano Paesaggistico, una conquista del centrosinistra e non della sua parte politica, e solo una sua scarsa conoscenza può far ritenere derogato dal disegno di legge. Non solo gli ormai improrogabili provvedimenti per l’adeguamento di strutture ricettive ormai obsolescenti erano già previsti dal PPR, ma a ulteriore tutela del patrimonio ambientale vengono ora introdotti ulteriori limiti quantitativi e qualitativi. Se gli ‘interessi dei signori del cemento’ demagogicamente invocati si concretizzano nel paio di centinaia di migliaia di metri cubi derivanti da una integrale applicazione degli incrementi, tali interessi appaiono veramente modesti e finalizzati piuttosto a creare occupazione attraverso il rilancio dell’offerta turistica, richiesta quasi unanimemente avanzata in tutti i dibattiti pubblici svolti nei territori. È inutile lanciare auspici per una riduzione del consumo di suolo, con i rituali richiami alla sostenibilità e compatibilità, se non si introducono, come fa in materia del tutto innovativa il disegno di legge, dispositivi che garantiscono concretamente questo risultato. Per ottenere questo è fondamentale il processo di semplificazione e velocizzazione dell’approvazione dei PUC, previsto dal testo in discussione, l’introduzione di una gestione comunale di nuova edificazione strettamente necessaria e sottratta alle aspettative di rendita fondiaria e precise norme per il recupero e riordino urbano e delle strutture dismesse, norme evidentemente sfuggite alla superficiale lettura di Puddu. Appare singolare, inoltre, che lo stesso Puddu prometta di puntare a riqualificazione e recupero dell’esistente, quando il governo a cui egli fa riferimento, ha di fatto cancellato proprio le risorse destinate ai piani di riordino delle periferie”. “Tante altre sono le importanti norme sfuggite alla lettura di Puddu, contenute in un testo che riduce a 90 articoli, ben coordinati e coerenti, centinaia e centinaia di norme contenute a oggi in leggi, direttive e circolari sovrapposte nel tempo in maniera scoordinata e contraddittoria. Se è comprensibile che in una fase di campagna elettorale incipiente si intervenga a ruota libera senza rispetto per la realtà, è meno comprensibile che si metta in discussione l’approvazione di un provvedimento sollecitato da sindacati, operatori economici, Ordini professionali e comuni cittadini”.