Il Movimento dei pastori sardi sospende la protesta ma non fa passi indietro. Innanzitutto non ritira la richiesta di dimissioni dell’assessore all’Agricoltura, Pier Luigi Caria: “Il nostro giudizio sull’operato dell’assessore e della struttura burocratica dell’assessorato all’Agricoltura non cambia – ha detto il leader Felice Floris al termine dell’incontro – chiediamo al Consiglio di agire con forza perché faccia rispettare le leggi che vota, perché è assurdo che una norma approvata in tempi rapidissimi dall’Assemblea rischi di non trovare applicazione”. Caria è stato difeso dalla maggioranza. “Chiedere le sue dimissioni non ha senso – ha sostenuto il capogruppo del Pd, Pietro Cocco – l’assessore ha lavorato con serietà per far arrivare rapidamente i soldi ai pastori. Adesso occorre portare a casa il risultato per cui si è lavorato in questi mesi. Tutti i pastori devono fare domanda all’assessorato. L’obiettivo è superare insieme le difficoltà burocratiche”.
Mps ha di nuovo contestato la procedura che impone ai beneficiari di stornare dai contributi per la siccità i debiti nei confronti dell’Inps. “Sono soldi del bilancio regionale e servono a sfamare il bestiame e non entrano nelle tasche dei pastori. E’ assurdo che una Regione da anni in conflitto con lo Stato per il mancato trasferimento delle compartecipazioni erariali trasferisca i suoi soldi nelle casse romane”. Ma sul fronte dei contributi all’Inps potrebbe arrivare una soluzione. “Aspettiamo di capire quale sarà la risposta del Ministero, in ogni caso il problema potrebbe essere risolto con una richiesta di rateizzazione del debito”, ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, che ha definito l’incontro “proficuo e chiarificatore, auspico che entro il 10 novembre sia tutto risolto e che ci si possa ritrovare per festeggiare il risultato per cui si è lavorato duramente in questi mesi”.