Cambia il nome – da Meridiana ad Alisarda – cambiano i vertici e cambia anche qualcosa nella protesta contro i 16340 esuberi su 2100 dipendenti previsti dalla nota compagnia aerea il cui azionista di riferimento è il principe ismaelita Karim Aga Khan. Come riporta La Nuova Sardegna oggi in edicola da ieri il fronte della protesta e dei lavoratori appare – improvvisamente – diviso. E per la prima volta in pubblico. Da una parte c’è il gruppo, mediaticamente ben posizionato delle “magliette rosse“: soprattutto piloti e assistenti di volo protagonisti nelle ultime settimane di varie azioni di protesta. Dall’altra c’è la cosiddetta “maggioranza silenziosa” costituito da personale di terra, amministrativi e operai. Una separazione che si è palesata ieri a Olbia, in occasione dell’ennesimo sit-in con una contromanifestazione, mentre i piloti manifestavano in Francia davanti alla residenza dell’Aga Khan. Dentro la palazzina la riunione con i sindacati aveva toni esasperati tanto che sono intervenuti i poliziotti. In questo clima è arrivato un documento con 235 firme che chiede ai sindacati (e indirettamente all’Aga Khan) tavoli separati per le diverse categorie, un appello a fare in fretta e tentare di salvare il maggior numero di posti di lavoro. Le ultime parole scritte trasudano un’analisi dei rapporti tra settori avuti sinora: “Nella buona e nella cattiva sorte. Nella buona i tavoli sono sempre stati distinti, che lo si faccia anche in questa occasione“. Con una sottile, e di certo non pacifica distinzione tra “gruppo sardo” e non.
Il nucleo storico Alisarda. La separazione dei tavoli punta al salvataggio dei posti di lavoro di Olbia, più probabile. Si tratta di 407 impiegati (di cui 238 esuberi) e 359 operai dell’hangar (156 esubero).
Il mondo virtuale e le accuse di tradimento. Il mondo virtuale dei social network rispecchia già i gruppi scesi in campo. Due le pagine di sostegno alla lotta: l’ormai conosciuta “Io sono un esubero” e la nuova “Alisarda è tutti noi”. Una per ogni gruppo di lavoratori. E volano le accuse di tradimento per una spaccatura covata nell’ombra finora. I piloti in particolare puntano il dito sulla scelta del giorno: proprio quando in tanti erano in trasferta a Parigi. Un’entrata in scena, quindi, silenziosa ma non pacifica che lascerà il segno e imprimerà una svolta – ancora da decifrare – nella vertenza e negli ultimi 50 anni della compagnia.
E mentre si fa forte la nostalgia per i tempi gloriosi ( in questi giorni è nata un’altra pagina Fcb).sugli ultimi e contrastati passaggi della compagnia si indaga. In particolare sull’acquisizione di Air Italy dopo la dichiarazione dello stato di crisi.