La Sardegna produce la metà del latte di capra a livello nazionale. Nell’Isola, infatti, si alleva il 28% dei capi presenti nella nazione e si produce il 46% del latte. La radiografia del settore è stata fatta dall’Ufficio studi dell’Aras, mostrando le trasformazione avvenute nel corso degli ultimi 30 anni.
“Se la riduzione degli allevamenti è analoga (35% da 4073 a 2634) a quella del settore ovino – spiega il direttore dell’associazione degli allevatori Marino Contu – diverso è il discorso per il numero dei capi. In questo caso le capre sono aumentate di appena il 7% (da 225.211 a 241.315), contro il 28% delle pecore. In percentuale è simile anche la crescita della dimensione media degli allevamenti, raddoppiata in entrambi i casi: da 55 a 91 le capre, da 121 a 239 per le pecore”.
Anche per la presenza sul territorio non ci sono stati grandi stravolgimenti. Prima si conferma la provincia di Cagliari sia in numero di capi (65.255, -2% rispetto al 1982) che di allevamenti (567, ne ha perso il 25% in 28 anni). Ma la zona più popolata di capre, in percentuale rispetto al territorio, è l’Ogliastra dove ce ne sono 34.984 (-18% rispetto all’82). Qui si trovano anche gli allevatori più grossi, con una media di 135,5 capre (seconda è Cagliari con una media di 115,1 capi).
“Il territorio del centro Isola, dove è più alta la superficie di montagna e boschi, è quello che meglio si adatta alle caratteristiche dei caprini – spiega il presidente Sandro Lasi – ed infatti se prendessimo come unico dato quello della ex provincia di Nuoro, che comprende anche l’Ogliastra, sarebbe quella che accoglierebbe in assoluto il maggior numero, 83.384″.
Calo di allevatori a Olbia-Tempio: dei 1.150 dell’82 ne sono rimasti solo 211 (-82%) e si sono persi anche il 60% di capre, da 14.136 a 5.620. Il maggior incremento di capre si è avuto, in percentuale, a Sassari, con il 208% in più (da 5.613 si è passati a 17.270).