“Dire che non si viene in Sardegna per una tassa di 2 euro e mezzo non è accettabile: o quei soldi non vanno bene da nessuna parte o si dica quali sono i problemi, in modo che la Regione e gli enti locali possano adoperarsi per
rendere questi luoghi appetibili”. Con questa stilettata il presidente nazionale dell‘Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile), Vito Riggio, colpisce Ryanair, che ha drasticamente ridotto la propria presenza negli aeroporti sardi e si è detta disponibile a tornare sui propri passi solo qualora il governo eliminasse l’aumento della tassa che le compagnie pagano per ogni biglietto aereo.
La provocazione a distanza è stata mossa nel corso di un convegno nazionale sul trasporto aereo promosso dal gruppo Pd del Senato e organizzato al Alghero dal senatore Silvio Lai. Al centro del confronto, cui ha preso parte tra l’altro il capogrvito riggiouppo in commissione Industria e Turismo del Senato, Salvatore Tomaselli, la situazione del trasporto aereo sardo. “La Sardegna è davanti a un bivio importante, il suo sistema turistico e il suo sistema aeroportuale si confrontano con le regole europee e un mercato in evoluzione – ha detto Lai – L’idea che i tre aeroporti isolani possano essere in concorrenza tra loro è priva di senso – ha aggiunto – perciò occorre unire il sistema aeroportuale sardo con urgenza”. In attesa che la nascita di un’unica società di gestione degli scali di Cagliari, Alghero e Olbia si possa concretizzare, “occorre fare in modo che la Sardegna diventi una destinazione turistica conosciuta, che il brand Sardegna abbia una propria riconoscibilità”, ha sottolineato Tomaselli citando il caso Puglia, la terra da cui proviene, “dove i passeggeri degli aeroporti di Brindisi e Bari sono raddoppiati in dieci anni”.