Una giovane punk dai capelli variopinti alla scoperta del mondo rurale sardo: è l’idea di ‘Lost in Sardinia‘, web serie pensata per promuovere e far conoscere il Piano di Sviluppo Rurale della Sardegna. La serie, le cui riprese sono terminate sabato 3 con l’ultima puntata girata a San Sperate, sarà trasmessa via internet a partire da mercoledì 7 ottobre in contemporanea su Facebook, sui canali Vimeo e Youtube e sul sito dedicato lostinsardinia.
Il progetto di raccontare campagne e prodotti isolani è dell’associazione temporanea di imprese, formata da Karel, Addv e Synesis, che ha vinto il bando sulla comunicazione del Psr 2007-2013 promosso dall’Assessorato Agricoltura e Riforma Argo-pastorale della Regione Sardegna: il risultato è un progetto promozionale che mira a mostrare il lavoro di pastori e contadini in modo del tutto innovativo.
PHOTOGALLERY: IL BACKSTAGE DI ‘LOST IN SARDINIA’
Anche attraverso lo sguardo di Sibylle, giovane dal look punk rock incaricata di svolgere una ricerca universitaria sul mondo rurale in Sardegna: la studentessa, interpretata da Tamara Iaia, seguirà le indicazioni del docente di antropologia (Antioco Floris, che insegna davvero cinema all’Università di Cagliari) e andrà alla scoperta di diverse realtà agricole e pastorali in Sardegna. Dall’allevamento di pecore nere al formaggio prodotto con caglio vegetale di Olzai, dalle sugherete di Sindia all’olio di Bolotana, dalle erbe aromatiche di Dorgali alla raccolta dello zafferano: un mondo variegato e in parte sconosciuto dove le novità tecnologiche e produttive convivono con saperi antichissimi tramandati da generazioni.
La puntata pilota è stata proiettata ieri in anteprima durante un evento nella Fattoria Giulia, sede dell’associazione Terre Colte, e andrà on line mercoledì prossimo. Nelle settimane successive saranno poi trasmesse le altre 24 puntate.
Francesca Mulas