Sulle tracce dei giovani suonatori contemporanei di launeddas: un viaggio per immagini, suoni e testimonianze. La nuova produzione dell’Associazione culturale Iscandula è una ricerca antropologica diventata un film (realizzata, come di consueto, all’interno dei programmi della Regione e dei dettami della legge 14). Si intitola “NODAS. Launeddas in tempus de crisi” (Launeddas al tempo della crisi), un’idea originale di Iscandula sviluppata dall’antropologoUmberto Cao con il supporto del cineasta Andrea Mura: il docufilm sarà presentato in prima visione assoluta venerdì 10 aprile – alle 18,30 – alla Cineteca Sarda in viale Trieste 118, a Cagliari. Prima di lasciar spazio alle immagini interverranno: Peppetto Pilleri, curatore della Cineteca Sarda, Gianni Olla, critico cinematografico e Dante Olianas, presidente dell’Associazione Culturale Iscandula.
Il lavoro. Le riprese sono durate un intero anno, a cavallo del 2014, e sono state girate a Cagliari, Quartu Sant’Elena, Maracalagonis, fino a Escolca – nel villaggio di San Simone – e addirittura a Napoli. Dopo aver rischiato di scomparire tra gli anni ’60 e ’70 del 900, nel “tempo della crisi” dei giorni nostri le launeddas godono di straordinaria vitalità e del nuovo raggiungimento di eccellenze artistiche, quasi insperate. Il documentario ruota attorno a cinque talenti della nuova leva di suonatori e, attraverso il loro sguardo, esplora gli interstizi tra tradizione e sperimentazione, identità e globalizzazione. E al contempo, apre uno spiraglio amaro (ma non rassegnato) sulle condizioni di un’intera generazione, in una Sardegna alle prese con problematiche socioeconomiche strutturali, di difficile soluzione. Le riprese sono state effettuate con un apparato tecnico essenziale al fine di produrre la minor invasività nel quotidiano dei protagonisti e restituire allo spettatore una sensazione di immersione “reale”.
I protagonisti hanno tra i 19 e i 29 anni e sono originari soprattutto dall’hinterland di Cagliari. Sono di Quartu Sant’Elena Michele Deiana, Gianluca Piras e Massimo Congiu (rispettivamente 19, 24 e 29 anni). Ci sono poi Graziano Montisci, 25 anni, di Monserrato e Luca Schirru, 20 anni, di Silius. Percorsi di vita, studio e lavoro diversi con in comune la passione per la musica delle launeddas e il sogno di poterne fare una professione. Il film è stato realizzato, anche, con la partecipazione straordinaria di Giuseppe Orrù (musicologo), Pitano Perra, esperto di archeomusicologia e archeofonìa e di Marco Rossi Doria, sottosegretario Miur 2011-2014.
Gli autori. Dopo il progetto artistico lungo le strade del Messico con lo street artist Federico Carta “Crisa“, l’antropologo Umberto Cao è tornato in Sardegna dove ha realizzato il film – ricerca di antropologia visuale – questa volta insieme ad Andrea Mura, cineasta, allievo della Scuola Nazionale di Cinema di Palermo e con all’attivo una significativa produzione filmica di spiccata sensibilità artistica.
I riconoscimenti. L’opera è già stata selezionata al Festival Internazionale del Cinema Musicale di Torino (14-17 Maggio 2015), dove concorrerà nella categoria 7 Inch.