Dal padre, Ernesto Che Guevara, ha preso la vocazione alla battaglia, da pediatra per la difesa del diritto alla salute dei più deboli. Più in generale per la salvaguardia dei diritti civili in tutto il mondo. Lei si chiama Aleida Guevara ed è la figlia del Che: dal 17 al 19 maggio sarà in Sardegna per un mini-tour promosso dall’associazione nazionale di Amicizia Italia-Cuba attraverso il Circolo Josè Marti. Un giro per l’isola che Giangiacomo Feltrinelli voleva far diventare una nuova Cuba. Con un blitz nel Sarcidano in appoggio al presidio del “Comitato Sanità bene comune” che lotta per non far smantellare l’ospedale di Isili. Sulla salute qualcosa da dire ce l’ha. La sua base è William Soler Children’s Hospital a L’Avana. Ma da medico ha lavorato anche in Angola, Ecuador e Nicaragua. Importante anche il suo contributo nel dibattito culturale.Innanzitutto per il suo cognome “pesante” e per le importanti testimonianze sulla figura del padre. Anche se il rapporto con lui è durato ben poco: il Che è morto quando lei aveva sette anni. Ma la famiglia conserva ancora disegni e storie che Guevara inviava ai figli. Aleida sarà in Italia da domani – prima tappa a Torino – per una serie di conferenze in occasione dei cinquant’anni della morte del Che. L’invito dalla Sardegna è stato accolto con molto piacere da Aleida. Che ha fatto subito una richiesta: conoscere i luoghi di Antonio Gramsci, pensatore comunista che ha influenzato il credo del padre. Per questo dopo l’incontro pubblico alla Mem di Cagliari del 17 maggio, il giorno successivo sarà ad Ales. Il 18 mattina sarà a Isili, ma nel pomeriggio comincerà il pellegrinaggio tra casa e museo di Ales e Ghilarza. La serata si chiuderà con un incontro pubblico intitolato “Gramsci e Guevara dalla parte degli Ultimi”. Gran finale il 19 di nuovo a Cagliari: la figlia del Che incontrerà studenti e docenti del liceo Siotto.
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