Un gigante di Mont’e Prama al Quirinale. È il progetto al quale stanno lavorando ministero dei Beni culturali, Regione Sardegna e Soprintendenza archeologica per le Province di Cagliari e di Oristano. Tempi e modalità sono ancora tutti da decidere. Lo ha annunciato il sottosegretario ai Beni culturali, Francesca Barracciu, al termine del sopralluogo compiuto oggi al cantiere archeologico sul sito del Sinis di Cabras (Oristano) che 40 anni fa restituì il tesoro delle statue dei guerrieri, arcieri e pugilatori di arenaria esposti ora al Museo nazionale di Cagliari e al museo comunale di Cabras.
Il sopralluogo è stato anche l’occasione per annunciare che gli scavi non si fermeranno, come qualcuno temeva, per mancanza di soldi, ma che ci sarà continuità fra il cantiere in corso, finanziato dalla Soprintendenza e dall’Università di Sassari, e quello, con 250 mila euro, del ministero dei Beni culturali per il quale la società Arcus assegnerà l’appalto ai primi di agosto.
Intanto proprio stamattina gli scavi in corso hanno restituito altri importanti reperti. Si tratta di alcuni frammenti di un modello di nuraghe che si aggiungono al busto e al bacino di due diversi nuovi “giganti” scoperti già nei giorni scorsi. “Mont’e Prama – ha assicurato la Barracciu – ha tutto ciò che serve per diventare un grande progetto di interesse nazionale e potrà cosi accedere in futuro ai finanziamenti del Decreto Cultura Turismo la cui approvazione definitiva è prevista il 31 luglio.