Summer school, Summer students e braccia aperte ai ragazzi che arrivano dall’estero. Ma soprattutto massima attenzione a qualità e numeri per non restare al palo nella corsa ai finanziamenti e quindi per tenere alto il nome dell’Università di Cagliari. Sono i temi chiave emersi dall’affollatissimo dibattito pubblico di questa mattina nell’aula magna di Sa Duchessa organizzato da tutte le sigle sindacali e dalle Rsu. Presenti i cinque candidati alla carica di Rettore per le elezioni in programma il 9 marzo (con appuntamenti successivi il 20 marzo e, qualora occorra, il 25 marzo con il ballottaggio tra i due più votati). In campo la farmacologa Maria del Zompo, tre ingegneri, Luigi Raffo, Giorgio Massacci e Giacomo Cao, e la giurista Paola Piras. Il tema più caldo? Le risorse: come usarle e come farle arrivare a Cagliari. “Un problema – ha detto Del Zompo – che può essere risolto con una riorganizzazione dei corsi di laurea a partire dalla triennale puntando su crescita culturale e metodo. Fermo restando che “magistrale” e “master” devono essere e andare sul territorio. Le risorse? Dobbiamo non continuare a perderle, ma a guadagnarle”. Cao, direttore del distretto aerospaziale Sardegna, ha illustrato un piano che prevede l’arrivo già dal prossimo ottobre di duemila studenti stranieri, di cui la metà dalla Spagna. “In questi anni – ha detto – abbiamo perso ottomila studenti nelle lauree magistrali: dobbiamo fermare questa emorragia”. Cao ha parlato anche del personale: “reintegreremo il fondo perso con formazione nell’ambito dell’orario di lavoro”. Anche Massacci ha illustrato le sue linee guida: “Non possiamo ridurre l’offerta – ha detto- bisogna mettere mano a una articolazione delle offerte di qualità con una tipologia sorretta da una visione non miope”. D’accordo anche Raffo: “Dobbiamo combinare attrattività e qualità – ha sottolineato – senza inseguire gli ultimi parametri che cambiano continuamente ma puntando su un progetto generale che indichi ciò che vogliamo diventare”. Piras, ex vicesindaco di Cagliari, ha sottolineato l’importanza dei fondi sulla ricerca. E, in generale, su risorse e gestione ha detto: “Indispensabile contenere costi senza abbassare la qualità”.
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