Negli ultimi sette anni l’Università di Cagliari ha subìto un taglio del 27% del Fondo di finanziamento ordinario. Lo ha ricordato la rettrice Maria Del Zompo, intervenendo al convegno “Istruzione, sviluppo, crisi delle rappresentanze”, organizzato dall’Associazione degli ex parlamentari sardi alla Fondazione di Sardegna.
“Nonostante questo come ateneo ci mettiamo in discussione – spiega – insieme alle altre istituzioni vogliamo contribuire allo sviluppo della nostra Regione. Abbiamo instaurato un nuovo rapporto con il mondo delle imprese, cambieremo completamente le nostre politiche per l’orientamento: la ricerca del nostro Ateneo e la formazione dei nostri laureati sono assolutamente competitivi, in Italia e nel mondo”.
La linea da seguire? “Cultura e innovazione è il binomio vincente – indica la rettrice – in una situazione caratterizzata dal taglio progressivo dei fondi a tutte le università italiane da parte del Governo. Senza cultura non ci può essere innovazione, ed entrambe hanno bisogno della ricerca per stare al passo con i tempi di un mondo che cambia a velocità sempre più elevate. L’università è l’unico luogo e l’unico tempo dove l’innovazione basata sulla cultura funziona”.
La crisi delle rappresentanze è stata invece al centro dell’intervento di Pietro Ciarlo, costituzionalista dell’Università di Cagliari e Prorettore all’innovazione e semplificazione amministrativa: il docente ha parlato dei cambiamenti che hanno stravolto le relazioni sociali rendendole “liquide”. “C’è oggi rispetto al passato una dispersione delle rappresentanze – osserva – in tanti contesti ci sono rappresentanti, ma nella maggior parte dei casi si registra un sistema rappresentativo fatto di immagine, non di sostanza. Si tratta di meccanismi da rivedere: serve una rappresentanza vera, più concentrata ma più efficace”.